"Black Inside", ovvero il ritorno di partenopei Jackal dopo un buon debutto con "Like a
Jackal".
La formazione non pare aver cambiato proposta, forse ha solo lievemente aggiustato il
tiro, mantenendosi comunque su di un classico heavy metal dalle marcate connotazioni
NWOBHM.
Rispetto al precedente demo si ha l'impressione che la band sia notevolmente migliorata
sia come songwriting che pare più maturo, vedi "Black Inside" i cui testi paiono ripescati
direttamente dal film "Il Sesto Senso" o la commovente "Ardent sighs and Blazing Tears",
che come sound, segno che in questi 2 anni il quartetto è cresciuto.
La proposta non è ancora delle più personali ma, viste le premesse, un marchio di fabbrica
credo che non tarderà ad arrivare.
Ma veniamo all'album partendo dall'ottima e potente opener "Empire strike First" che ci
mostra un front man (Luigi Martino) nel pieno della forma anche se la miglior performance
a livello vocale la troviamo sulla "Ardent sighs and Blazing Tears".
Il resto della band ha comunque modo di mostrare le rispettive doti musicali nel corso
delle 6 tracce che compongono il lavoro.
Dalla forte sezione ritmica di basso (Joe Medoza) e batteria (Dave Del Monaco) presenti in "Area 51" e "Black Inside", quest'ultima vede anche un ottimo riffing di chitarra,
potente e compatto ed un ottimo ed avvincente guitar solo.
Buona anche la produzione, decisamente sotto gli standard minimi se si dovesse parlare di
album ma, essendo un demo, si può dire che sia più che discreta. In un certo senso
rispecchia anche quello che i Jackal sono e rappresentano ad oggi, una band in pieno stile anni '80 che con il suono sound cerca di far rivivere lo spirito temerario di quegli anni;
in parte ci sono anche riusciti!
Sito Web: www.jackal.org.uk
Recensione di Paolo Manzi
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