Sono ormai parecchi anni che gli Slowmotion Apocalypse calcano le scene dell’underground italico. Ma è solo di recente che sono riusciti ad emergere dal sottobosco musicale. Ciò è potuto accadere grazie alla Scarlet Records che li ha accolti sotto le sue ali protettrici per ristampare My own private armageddon. Si ristampare perché una versione ridotta dello stesso disco era uscita un anno fa per la piccola casa discografica statunitense Tribunal Records.
Oltre alle 10 tracce originali, questa nuova versione contiene tre bonus track: Endurance trail, My future is burning, Bloodrust e The insominac che è invece una traccia video.
My own private armageddon ha un ottima base per sfondare; non solo grazie alla nuova casa discografica ma anche (e soprattutto) per i suoi contenuti.
Infatti il quintetto di Pordenone ha saputo creare un particolarissimo sound che sa abbinare il miglior death metal di stampo scandinavo col moderno dinamismo del metal core e la potenza devastante della vecchia scuola del thrash americano. Il fatto straordinario è che gli slowmotion Apocalypse sono riusciti ad amalgamare questi tre generi così differenti fra loro in maniera perfetta. Cosa che molti hanno tentato di fare ma che a pochi é riuscita.
Il risultato é un sound potente ma non eccessivo, violento ma non troppo spaccaossa, veloce ma non supersonico. Insomma ci sono tutti gli elementi per rendere My own private armageddon un disco perfettamente accessibile ad un’ampia fetta del pubblico metallico. Sfido ogni fan dei tre generi che sono compresi in quest’album a non trovare almeno uno o più spunti che possano essere di suo gusto.
My own private armageddon é l’ulteriore prova che il metal italiano è molto cresciuto, ed é tempo che la scena internazionale lo acclami come merita.
Recensione di Elisa Mattei
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.