I Runic sono un gruppo spagnolo di death metal melodico di stampo tipicamente svedese con
influenze folk provenienti anch'esse dalle terre scandinave. Liar Flags è per l'appunto un
disco di puro viking metal, sullo stile degli Amon Amarth ma con inserti tipicamente folk molto marcati, ben suonato e altrettanto ben prodotto ma che manca di quel guizzo di personalità necessaria per farlo girare a lungo nel vostro stereo. Gli inserti più folk
richiamano fin troppo alla mente i vari Korpiklani, Turisas, Finntroll e compagnia birraiola
mentre le parti più aggressive sembrano uscire dai vecchi disci di In Flames e Dark
Tranquillity, sporcati alle volte da qualche sporadico accenno al thrash. Anche la voce
ricorda quella dei gruppi svedesi, fatta eccezione per gli inserti di alcune voci femminili
(come ad esempio in To the Fallen One, forse l'episodio migliore del disco) e cori in puro
stile viking. Il resto è un lavoro già sentito e risentito, con buone melodie, ottimi
arrangiamenti anche con strumenti quali cornamuse e flauti. Il disco è ben strutturato lungo
i suoi 40 minuti di duarata in cui si alternano brani più "solari" (l'opener ...When the
Demons Ride) ad altri più oscuri e cupi (Vs Myself) anche se verso la fine del disco si
inizia a notare una certa monotonia di fondo. Altro brano veramente di buon livello è Last
Days Of Aghrapur Pt. II Lost Empire, un pezzo lento, altamente oscuro ed epico, in cui il
gruppo dimostra che osando un po' di più riesce a tirar fuori qualcosa che merita.
Un album consigliato solo agli amanti del viking metal più stereotipato, che cercano un disco
godibile e ben fatto.
Recensione di Simone Bonetti
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