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Sothis - "Fusion" (Temple of Noise/Edel)

Line up:

Danilo Cantarini - basso
Davis Ercole - chitarra
Franco Topitti - voce
Adriano Quaranta - chitarra
Michele Melchiorre - voce e batteria
 

voto:

8
 

recensione

Fusion primo full length dei nostrani Sothis è una vera e propria fusione di ottimo thrash metal di stampo americano, dove la cattiveria e la pesantezza propri delle compagini metalliche (Slayer in primis) della Bay area la fanno da padrone. Ma il bello di questo album, è che non è composto unicamente di pura ultraviolenza distruttrice: è anche pervaso dalle accattivanti melodie proprie del death metal scandinavo. Le 8 tracce di Fusion sono strutturate in maniera da alternare perfettamente la melodia con la velocità e la brutalità. Questo tipo di struttura dei brani contribuisce a rendere questo album molto originale e godibile: nonostante le canzoni siano tutte piuttosto lunghe, non riescono mai ad annoiare grazie alla loro varietà. Una parte da leone, in Fusion la fa la voce: che è volutamente caustica e sgraziata, inoltre Topitti ha scelto di utilizzare lo screaming al posto del solito cantato growl utilizzato da tutti quelli che si cimentano con questo genere musicale. Il cantato grezzo del singer si oppone nettamente (senza stonare) alla elevata tecnica sonora degli altri musicisti. Naturalmente questo contrasto così evidente è stato studiato per dare all’album quel giusto tocco di malattia e decadenza sonora.
Degna di nota è pure la backing vocal del barista Michele Melchiorre. Michele possiede un timbro vocale più ruvido di quello del singer principale, e ciò non gli impedisce di ingaggiare dei veri e propri duetti assieme a franco Topitti.
Duetti che accrescono ancora di più l’originalità di Fusion. Bello infatti il ritornello di B-B Beyond the bound dove i due cantano una frase per uno.
Come già accennato, i musicisti sono molto validi e sanno generare ritmiche serratissime e ultra veloci, dimostrando grande tecnica e precisione. La band non perde un colpo neppure sull’esecuzione delle parti melodiche.
I temi trattati nei testi sono molto oscuri e parlano di suicidio o di religione. Bellissima la opener (the Purifier) che spiega come creare un perfetto assassino nel nome di Dio, che potrebbe essere benissimo ispirata ai fatti di cronaca che giornalmente insanguinano i nostri telegiornali.
Pure l’artwork è molto azzeccato e in linea con il contenuto del disco: prevalentemente nero e rosso con disegnino che ricordano il film Matrix.
Fusion è decisamente un ennesimo gol per la nazionale italiana del metallo. Bravi Sothis.

Recensione di Elisa Mattei

tracklist

  1. The purifier
  2. Blood effect S.F.X
  3. Dust
  4. B-B Beyond the bound
  5. Psyconoise
  6. Skeletal presence
  7. Turn off the light
  8. R I P

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