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Kataklysm - "Serenity in Fire" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

- Maurizio Iacono: vocals
- J.F. Dagenais: guitars
- Stephane Barbe: bass
- Max Duhamel: drums
 

voto:

7
 

recensione

La band che risponde al nome di Kataklysm nasce in Canada nel 1991, e dopo solo un anno e un solo demo (Death Gate Cycle Of Reincarnation) arriva al sodalizio con la Nuclear Blast, cui è legata ancora oggi. A distanza di più di dieci anni, il quartetto ha all’attivo ben otto album e ha portato avanti un percorso di definizione di un proprio genere peculiare, il northern hyperblast (un death estremizzato e portato alla massima velocità), che culmina nel 2002 con l’apprezzato Shadows & Dust . Questo nuovo full length nasce proprio con l’intenzione di ripetere il successo del suo predecessore, anche grazie al contributo del nuovo batterista Martin Maurais e del suo velocissimo drumming. All’ascolto sembra che tali premesse trovino un effettivo riscontro: si parte con l’incalzante “Ambassador Of Pain”, che già dall’intro esibisce una batteria lanciata all’ennesima velocità, per passare a “As I Slither”, destinata a diventare una pietra miliare del repertorio della band con il suo indovinato mix di velocità, melodia e un tocco di sottile malinconia. Ottima e ben contestualizzata la voce di Maurizio Iacono, che in “For All Our Sins” duetta nientemeno che con Peter Tagtgren degli Hypocrisy…un altro probabile cavallo di battaglia! L’entusiasmo inizia a calare man mano che si procede con l’ascolto; una volta gustati i pezzi più succulenti, le altre canzoni (tra cui la titletrack “Serenity In Fire”) scivolano nel già sentito e alla lunga diventano monotone, quasi pallide variazioni sul tema delle precedenti. A risvegliare l’attenzione è l’assolo di batteria (se non fosse già abbastanza chiaro per chi legge che il drumming è il punto di forza della band..) in Blood On The Swans”, unica nota di rilievo del pezzo, prima di ricadere nel torpore che accompagna l’ascolto fino alla fine, giusto in tempo per apprezzare “Under The Bleeding Sun”, vuoi per la qualità , vuoi perché ultima traccia dell’album. Serenity In Fire è un buon album, specie dal punto di vista tecnico, ma pecca in originalità, e questo impedisce un giudizio completamente positivo; inoltre, non mi sento di condividere l’idea di un “nuovo genere”, a mio parere esagerata. Nel complesso, comunque, un lavoro piacevole, che lascia il segno nell’ascoltatore.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

  1. The Ambassador of Pain
  2. The Ressurrected
  3. As I Slither
  4. For all Our Sins
  5. The Night they Returned
  6. Serenity in Fire
  7. Blood on the Swans
  8. 10 Seconds from the End
  9. The tragedy I Preach
  10. Under the Bleeding Sun

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