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recensione

Settimo capitolo per i White Skull, power metal band nostrana attiva sul mercato discografico sin dal 95’. Con una line up che sembra finalmente stabile il leader Tony Fontò e co. ritornano con l’ennesimo concept “storico” incentrato questa volta sui celti; anche la musica di “The ring of the ancients” non si discosta minimamente da quanto già proposto dalla band: power metal teutonico che predilige rocciosi up-tempo in doppia cassa in stile Grave Digger e Accept come nell’opener Ninth Night , nella graffiante Head Hunters o nella martellante After the battle.
Non mancano ovviamente mid-tempos spacca collo come Half Moon Path o canzoni powereggianti dal retrogusto epico come King with the Silver Hand e l’ “articolata” Marching to Alesia. Lasciando da parte il discorso “originalità”, dobbiamo purtroppo constatare che anche la qualità delle canzoni lascia spesso a desiderare. La causa è da attribuirsi principalmente al cantato di Gustavo Gasbarrò, sguaiato, stonato (sentitevi l’inizio di Ogam), ed eccessivamente monocorde; immaginate in canzoni dalla struttura già di per sé statica, ritornelli monocorde o da festa della birra…la frittata è fatta!
Ricordiamo con piacere le già citate Ninth Night ed Head Hunters (dotate di ottimi assoli di chitarre) e il notevole break centrale con solo di chitarra acustica, di Marching to Alesia; momenti pregevoli che non riescono a sollevare le sorti di un disco deludente.

Recensione di Matteo Cereda

tracklist

1. Ninth Night
2. Guardians
3. Head Hunters
4. The Ring of the Ancient
5. Half Moon Path
6. From the Mist
7. Ogam
8. After the Battle (…Bottle)
9. King with the Silver Hand
10. Valhalla
11. Marching to Alesia
12. Tuatha De Danaan