Milano e dintorni, oltre ad il centro dei concerti heavy metal del nostro paese, possono vantare i natali di un sacco di formazioni
interessanti, vedi Lacuna Coil, Node, Macbeth, Methedras.
Un roaster di band che abbracciano praticamente tutti gli stili musicali presenti nell'ambito hard n'heavy.
Anche gli Irreverence fanno parte del movimento musicale milanese e tornano all'onor della cronaca con il nuovo platter "War Was Won".
L'act lombardo prende ispirazione abbeverandosi in prevalenza alla fonte dei grandi capisaldi thrash della vicina Germania.
E' normale quindi che la triade Sodom - Kreator - Destruction balzi subito alla mente anche se qua e là, in più di un'occasione, fa capolino
qualcosa che ha come il sapore di "Bay Area".
Viste le influenze cosa può quindi invogliare un metallaro all'acquisto di questo lavoro?
Innanzitutto si tratta di solo influenze, gli Irreverence certamente non reinventano un genere musicale ma si attengono a quelli che sono i
canoni dettati dai loro ispiratori.
Quello che però li contraddistingue sicuramente è la freschezza la potenza la rabbia che ritrovo più spontanea di quanto magari asoltando
l'ultimo "Enemy of God" o "Inventor of Evil" (pur ritenendo i suddetti due ottimi lavori).
Tra gli stoppati di Ricky e Luca, le ritmiche serrate di batteria e basso di Davide e Mauro, rivedo una porta sul passato che si riapre nel
presente.
Altra fattore interessante ed importante è che questo disco non è la fotocopia di nessuna delle formazioni precedentemente citate ma
racchiude in sé le anime allo stadio primordiale di Onkel Tom, Mille Petrozza, Ventor, Schmier ecc... rimodellate a dovere evitando così
citazioni troppo esplicite ad una o all'altra band..
Ecco quindi che sfuriate come la title track o la successiva "State of Threat" vi giuderanno in uno sfrenato headbanging. Molto interessante
il lavoro di batteria e chitarra (ritmica) sulle note della breve "Dregs of Society", pezzo più corto di tutto il disco.
Il massacro sonoro si chiude sulle note di una "The Last Chapter" dal sapore "slayeriano".
Un disco interessante, dai mille volti, che un thrasher italiano non può lasciare che passi inosservato anche perché dopo tanti stranieri
questa volta è metal di casa nostra!
Sito web www.irreverence.it
Recensione di Paolo Manzi
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