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Deadstar Assembly - "Unsaved" (Dockyard 1/Edel)

Line up:

Dearborn - vox, guitars and orchestrated mayhem
The Dro - bass, subsonic tremors and pyro
Mubo - synths and circuitry
Cyggy - percussions and blood sucking
Dreggs - crunch guitar
 

voto:

7,5
 

recensione

Se vi dico Florida, cosa vi viene in mente? Belle donne, Sole e qualche uragano, saranno probabilmente le vostre risposte. Giusto, ma restringiamo un po’ il campo: se vi dovessi dire Florida e metal, cosa mi rispondereste? Probabilmente il 90% di voi rudi metallari, mi direbbe Morbid Angel, Deicide e brutal death metal in generale. Giustissimo, ma in questo soleggiato stato USA non c’è solo questo: dal oscuro sud della Florida provengono infatti i Deadstar Assembly, una band che ha fatto dell’ avant-gardes metal il suo vessillo.
Unsaved è il loro secondo disco, ma ufficialmente è il primo perché qualche anno fa hanno autoprodotto un album chiamato Deadstar Assembly che vendette 10'000 copie. Il fatto che un oscura band del sud della florida fosse riuscita a vendere migliaia di copie in maniera indipendente, deve per forza essere stato notato dalle case discografiche, in particolare dalla Dockyard 1 che ha deciso di scritturarli e pubblicare Unsaved.
Per i DSA l’avant-gardes metal, genere che di per se lascia ad ognuno un’ampia scelta di interpretazione, è visto come una sorta di death pop industrial rock.
Da come loro stessi hanno chiamato il loro stile musicale, si può facilmente intendere che del metal tradizionale in Unsaved non vi è traccia. Anzi a dire il vero, nel sound dei DSA di tradizionale non c’è praticamente nulla. La batteria non è contemplata in questo progetto e in sua vece ci sono percussioni e, soprattutto moltissimi sintetizzatori. Le chitarre sono praticamente inesistenti e nei pochi passaggi che ci sono, servono unicamente a fare da sfondo all’immane apparato orchestrale/elettronico gestito dal singer Dearborn. è questa caoticissima cagnara elettronicheggiante a costituire la vera e propria spina dorsale di Unsaved. Infatti in quest’album i confini con l’EBM sono piuttosto labili e molti dei brani potrebbero venire trasmessi in discoteca. Altro punto focale del disco è indubbiamente la voce di Dearborn (che si occupa anche delle chitarre), che con il suo timbro pulito e melodioso tutto sovrasta. Ma oltre all’elettronica in Unsaved vi è pure molto pop: una canzone come Showing teeth, potrebbe tranquillamente essere trasmessa anche dalle radio statali per quanto è melodica dolce e, ovviamente pop. Per gli amanti delle sonorità più tradizionali i DSA e Unsaved sono decisamente da lasciare perdere, ma chi le cose un po’ particolari, può tranquillamente lasciarsi sedurre e acquistare il disco. Si consideri poi che il contenuto di Unsaved non è un sound scontato e banale architettato per intrattenere dodicenni in cerca di emozioni forti, ma bensì musica strutturalmente molto complessa e variegata. Non mancano infatti spunti molto originali e ottime idee compositive.

Recensione di Elisa Mattei

tracklist

  1. Unsaved Pt. 1
  2. Killing myself again
  3. Dejected
  4. Naive
  5. And as she will fall
  6. Showing teeth
  7. Darker now
  8. Pale blue
  9. Bled
  10. Serial
  11. Insurrection
  12. At both ends
  13. Death wish
  14. Perfectly destroyed

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