Già con il predecessore “Nynphetamine” la band capitanata dall’egocentrico Dani Filth aveva imboccato una strada tutta in discesa, ma con due destinazioni completamente opposte: da una parte si giungeva all’aumento delle vendite andando a colpire il pubblico dei più giovani, abbandonando le maestose sonorità black di un tempo, ma dall’altra parte questa stessa strada porta inevitabilmente al declino artistico della band.
E questo nuovo album, a distanza di un paio d’anni, non fa altro che confermare ed anzi ingigantire questa sensazione: “Thornography” è un disco veramente microscopico di fronte ai capolavori del passato.
Non è più possibile trovare qualcosa che riporti lontanamente al black metal, tutto è stato abbandonato per lasciare spazio ad un taglio gothiceggiante con atmosfere assolutamente banali, e dire che i “Cradle Of Filth” in questo erano maestri.
Se poi andiamo un po’ più a fondo si può arrivare ad affermare che quel cha manca a questo nuovo album è l’ispirazione, tutto risulta molto scontato, e già al primo ascolto cominciano gli sbadigli.
Ma il climax si raggiunge in due momenti distinti, entrambi assolutamente negativi: in primis l’inutile e orrendo duetto con Ville Valo degli “Him” su “Byronic Man”, per non parlare della chiusura dell’album affidata a “Temptation”, cover degli “Heaven 17”, gruppo pop inglese.
Se poi andiamo a vedere l’appellattivo scelto dai membri della band viene quasi da sorridere…
Unica nota positiva è l’ottima prova vocale di Dani che ha messo un po’ da parte in suo tipico screaming per fare posto a linee vocali pulite e a qualche inserto in growl: ma questa positività non è stata per nulla sfruttata.
Speriamo che questo capitolo sia solo un passo falso, anche se, visto il mezzo errore di “Nynphetamine”, si può pensare che i fasti del passato siano ormai solo un lontano ricordo.
Recensione di Dimitri Borellini
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.