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Lake of Tears - "The Greatest Tears vol. I" (Black Mark/Audioglobe)

Line up:

Daniel Brennare: voce, chitarra
Mikael Larsson: basso
Johan Oudhui: batteria
Christian Saarinen - keyboards
 

voto:

6,5
 

recensione

Con questa raccolta ripercorriamo la ormai più che decennale carriera del Lake Of Tears. Greatest Tears vol. I, undici canzoni tratte dai cinque lavori in studio pubblicati dalla band scanvinava. I pezzi che costituiscono la prima parte di questa collection sembrano riassumerci le sensazioni che si provano chiudendo gli occhi e rimanendo in selenzio sulla riva del lago di lacrime.
Aprendo con “Burn Fire Burn” le varie tracce sono posizionate a mio parere in modo coerente per contribuire a creare quell’ atmosfera arrabbiata e allo stesso tempo malinconica che ci accompagna durante l’ ascolto. Quindi questo disco non si tratta di una sequenza cronologica in base alla pubblicazione dei cinque studio album ma direi piuttosto una scaletta logica al fine di trasportare l’ ascoltatore su calme acque che con il loro silenzioso ondeggiare fanno vivere diversi stati d' animo.
Oltre alla già citata opening-track troviamo anche Dreamdemons, Twilight e Sweetwater estrapolate dal secondo figliolo di questo gruppo svedese, Headstones. Melodie pesanti e altre più tranquille, a volte ci si sente contro tutto e tutti a causa di eventi tristi e sgradevoli mente in altri momenti si cerca di dimenticare e si tende ad accettare il corso del destino. The Four Strings Of Mourning e Boogie Bubble da “A Crimson Cosmos”; anche dal primo album “Greater Art”, che risale al 1994, son stati presi due pezzi, Under The Crescent e As Daylight Yields. La strumentale Otherwheres e The Homecoming, situate rispettivamente in nona e decima posizione provengono da “Forever Autumn”. Una sola canzone tratta dall’ ultimo “The Neonai” del 2002, Sorcerers, la quale é stata posta come motivo di chiusura. La voce che guida questa coinvolgente ballad é della cantante Jennie Tebler, un bel timbro vocale che si addice perfettamente alla musica. Con una durata di circa cinquanta minuti il disco viene facilmente ascoltato come se fosse un’ unica melodia che non stanca ma lascia l’ascoltatore incuriosito, curioso di approfondire la conoscenza di questo gruppo

Recensione di Mattia Berera

tracklist

  1. Burn Fire Burn
  2. Dreamdemons
  3. The Four Strings Of Mourning
  4. Under The Crescent
  5. Boogie Bubble
  6. Twilight
  7. As Daylight Yields
  8. Sweerwater
  9. Otherwheres
  10. The Homecoming
  11. Sorcerers

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