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recensione

Nella miriade di band che costellano il panorama italico ce ne sono alcune che tengono alto il vessillo e ci rendono fieri di essere italiani: i blackster toscani Handful Of Hate sono una di queste.
Giunti al loro quarto studio album la band di Massarosa si sta affermando sempre più nell’underground italiano e la distribuzione Audioglobe lo dimostra.
Dopo questa breve parentesi andiamo a vederne il motivo di questi elogi.
Nove canzoni paurosamente violente ed estreme, anche nei testi caratterizzati da una venatura sadomaso, colpiscono per la loro intensità dall’inizio alla fine. Il black proposto in questo “Gruesome Splendour” è di stampo svedese (non è nulla di nuovo o moderno) ultra veloce, ma non fastidioso, infatti i nostri inseriscono, nella maggior parte delle song degli stacchi e dei cambi di ritmo. Inoltre alcune song hanno delle rimembranze epico-pagane, che tanto mi esaltano, come “Tied, Whipped … Educated”, che è sicuramente la migliore del lotto. Ma la bellezza del disco non si limita qui: perfetta è anche la chiusura rilassata con “Ejaculation dementiae” dopo essere stati avvolti e massacrati fin dall’apertura con la micidiale “Livid” e passando per i riff brutali e assassini di “Reproach and Blame”.
Forse qualcuno potrebbe dire che la band è ripetitiva e senza idee ma sfido chi la pensa così a trovare una band che con pochi riff e grande semplicità riesce a produrre un disco di eccezionale freschezza e ossessività.
Non dimentichiamoci che sono italiani, quindi tutti possiamo facilmente supportarli anche in sede live.

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

1. Livid
2. Theory Of Perfection
3. Used to Discipline
4. Tied, Whipped … Educated
5. Grotesque in Pleasure, Rotten in Vice
6. Reproach and Blame
7. Spawn Of Decadence
8. Whiplaw
9. Ejaculation Dementiae