Corre l'anno 1520 nell'america latina e se questa data non vi dice niente d'ora in avanti potrete abbinarla a "Gaia" il nuovo concept degli ispanici Mago de Oz. A tre anni di distanza dall'uscita dell'ottimo "Finisterra", nemmeno uno è invece trascorso dalla pubblicazione del live "folktergeist", ci propongono questo ottimo lavoro, molto curato, ben dodici tracce per più di un'ora di power folk metal o che dir si voglia. "Obertura MDXX" con una dolce melodia ci proietta in medias res nel fantastico mondo di "Gaia", che si conclude con un coro epico che ricorda molto (ma solo in questo specifico caso) i nostrani Rhapsody.
A questo punto un pianoforte ci introduce a quella che è la title track, ottimo brano (il più lungo di tutto l'album assieme alla traccia finale "La Venganza de Gaia"), composto da due corpi principali uno lento dov'è il pianoforte a farla da padrone e uno dove finalmente comincia a prendere piede il lato più puramente metal della band con le classiche chitarre che sfornano riff serrati che ben si accoppiano a strumenti un po' atipici per il genere come flauti e violini ma che, accompagnati al cantato in madrelingua spagnola risultano molto gradevoli all'ascoltatore. Tutti i brani sono assolutamente validi, tra i più importanti vanno segnalati la veloce e carica di patos "Alma", la particolare ballad "La costa del silencio" i cui cori portano alla mente i canti pirateschi dell'isola di Tortuga. Nella triste e malinconica "La rosa de los Vientos" il singer José Martinez Arrojo offre un saggio della sua stupenda voce sempre che vi piacciano acuti in stile Edguy anche se il timbro della voce non è proprio simile a quello del singer teutonico.
Risulta molto piacevole anche l'ascolto de "La legenda de la llorona" brano strumentale consigliato se si è al volante della propria auto al calar del sole sulle colline della Mancha.
Come già detto tutti i brani sono comunque validi, sia per la qualità del songwriting che di quella dell'esecuzione più prettamente di esecuzione (va segnalato che ci troviamo di fronte ben otto musicisti) per non dimenticare la come sempre ottima produzione di casa "Locomotiv".
Quindi non mi resta che augurare a tutti un buon ascolto e ricordarvi che per i più fortunati che si aggiudicheranno l'edizione in digipack ci sarà anche la gradita sorpresa di un Dvd live contente una decina di brani tra live e studio
Recensione di Paolo Manzi
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