Secondo disco per i lombardi Betoken ,attivi dal 2000 e arrivati a questo Dead Soul Insomnia con mezza formazione cambiata (rimangono Eva alla voce, Ivo- mastermind della band- e Michele alle chitarre ).
Il genere proposto dalla band (metal classico con influenze progressive e power,valorizzato da venature e atmosfere oscure – tanto per fare un esempio le tastiere di Alone sono in sapore Cradle Of Filth ! Mentre This is my game ha un motivetto di keys molto simile a quello di Profondo Rosso del mio amico Simonetti …) non è certamente il mio preferito e se non mi fossi imposto di ascoltare con attenzione questo lavoro l’avrei sicuramente “bypassato” con una piena sufficienza e nulla più … Invece spinto anche dal capire e valorizzare al meglio la scena italiana ho dedicato ben due settimane all’ascolto di questo lavoro trovando in ogni ascolto un “qualcosa in più” che lo valorizzava e lo caratterizzava
Il disco si rivela tutto sommato buono : ha una bella produzione e degli arrangiamenti ben curati (peccato però per il rullante iper- triggerato e le chitarre ,soprattutto nella parte ritmica,che mancano di presenza a corposità ). D.S.I. ha un buon tiro,si mantiene mediamente su medio alti livelli , trovando il suo apice in canzoni quali “The mordib lover” e”I’m the Dark” (con dei passaggi che non perché mi riportano ai primi Eldritch), anche se ogni tanto rischia di cadere nella … noia (ma non nella ripetitività !! ) … forse 16 pezzi sono troppi …
Una nota particolare va a Before the end,un delicato interludio di solo piano che introduce la pur ottima e ritmata (dal vivo probabilmente sarà tra le più significative) “Just a nightmare away from here “.
Devo dire che sono rimasto sorpreso dalla prestazione di Ferreri alla voce (me lo ricordavo come chitarrista dei Valas …) ,mentre trova piena conferma la mia ammirazione per Eva (già apprezzata dal sottoscritto per le sue prestazioni targate Dakrua ) : una voce calda e avvolgente (“The land of mirrors”), adatta sicuramente a generi ben lontani dal metal, ma forse proprio per questo così particolare e interessante.
Promossi quindi a pieni voti … e un plauso alla Old One Records ,nuova etichetta italiana che si sta impegnando per lanciare gruppi italiani del panorama metal !
Recensione di RIG ap BRIG
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