I GPS nascono nel 2004 dopo che gli Asia decidono di tornare alla line-up storica allontanando il vocalist John Payne che decide, insieme ad altri ormai ex-membri degli Asia (Guthrie Govan e Jay Schellen), di fondare i GPS. Per questo nuovo gruppo vengono affiancati dal tastierista degli Spock's Beard Ryo Okumoto.
Window to the Soul è il loro primo album ma, data l'esperienza di Payne come songwriter negli Asia e le ottime capacità dei restanti membri, si presenta sin da subito come un album ottimo. La title-track dà il via con il suo riff portante di chitarra, semplice e immediato, su cui si appoggiano degli ottimi arrangiamenti che fanno da sottofondo all'energica voce di Payne. Sin da subito si nota che l'album è molto incentrato sulle chitarre, con loro suono al tempo stesso moderno ma anche vintage, bello pieno e pesante quando serve ma anche caldo e avvolgente nei soli e nelle parti melodiche. La musica può essere descritta come un prog rock snellito da eccessive fughe strumentali, infatti i pezzi sono di media lunghezza, intorno ai 6-7 minuti di durata. New Jerusalem lascia un po' in disparte la pesantezza dell'opener e ci mostra un altra faccia del gruppo, quella più melodica, con ottimi inserti più vicini al rock anni '80, condito da inserti sinfonici. Ottimo il ritornello, semplice, efficace ma non scontato. Notevole la più orientaleggiante The Objector in cui risalta il lavoro di Guthrie Govan, che si destreggia tra ottimi arpeggi e stacchi melodici. Il resto delle tracce si incastra sui binari del rock sperimentale, tendente all'AOR e sprizzato qua e là di varie influenze che rendono il disco godibile dal primo all'ultimo brano. La prova come cantante di Payne è veramente eccelsa, dolce nei momenti più melodici, più ruvido quando il brano lo richiede. Supportato anche da una produzione egregia, risalta molto il lavoro dei singoli strumenti, della sezione ritmica in primis, compatta e fantasiosa al punto giusto.
Un lavoro consigliato agli amanti del rock più ricercato. Sicuramente un disco interessante sotto ogni punto di vista.
Recensione di Simone Bonetti
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.