Si tratta di un debut album ben riuscito per gli inglesi To-Mera, quintetto progressive metal fronteggiato dalla bella cantante ungherese Julie Kiss (ex Without Face) e dal bassista Lee Barret (ex membro di Extreme Noise Terror, Disgust, Mussolini Headkick).
Abbiamo a che fare con un lavoro ben suonato ed anche ben prodotto, che verte attorno a passaggi acustici ad effetto, come nel caso di "Born Of Ashes", raffinate parti di piano e tastiera (come in "Parfum") , continui ed intricati cambi di tempo ed una voce femminile molto coinvolgente. Il sound cammina mano nella mano con i testi, assumendo cromatismi che riflettono quelli delle tematiche trattate facendosi tenue quando la malinconia ed i sentimenti (come nel caso di "Blood") fanno da protagonisti e diventando cupo quando le atmosfere diventano più gotiche ed oscure, come avviene ad esempio in "Phantoms", "Obscure Oblivion" o in “Dreadful angel” , dove si giunge ad avvertire una venatura di amarezza e rancore. Anche le canzoni racchiudono molti elementi diversi tra di loro mescolando al power sinfonico stili diversi carpendo un pò dal gothic, un pò dal thash elementi che in alcune parti arrivano anche ad assumere sfumature jazz.
Nonostante la variegata mescolanza di più generi, i To-Mera riescono tuttavia ad avere un sound personale; non è però un disco dall'ascolto molto facile anche se nel complesso risulta compatto e d'impatto.
Recensione di Cristina Alexandris
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