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DreamSteel - "The Flight of a Butterfly" (***/***)

Line up:

Alessandro Antonelli – vocals
Diego Testa – Bass
Matteo Vellucci – drums
Daniele Mazzanti – guitars
Marco Zichittella – Keyboards
 

voto:

8,5
 

recensione

Vengono da Bologna i DreamSteel, e, con il loro nuovo disco “The Flight of a Butterfly”, fanno vedere alla maggior parte delle band underground come si fa a fare un demo.
Certo, registrare nei FearStudio avrà avuto il suo peso ma la qualità del suono e il bilanciamento del mixaggio sono sorprendenti, non c’è quasi differenza tra questo lavoro e un Cd ufficiale. Il Cd serigrafato e il booklet coi testi completano l’esterno del pacchetto, l’interno è però sicuramente più interessante.
La proposta musicale dei DreamSteel è una commistione di power e prog veramente caratteristica, le loro canzoni sono dirette ma non scontate, i brani sono spesso spezzati da cambi di tempo e da assoli che non sono né freddi né fini a se stessi. Le lunghe suite strumentali hanno la funzione di movimentare la struttura delle canzoni, e permettono al gruppo di proporre tutte canzoni che superano abbondantemente i cinque minuti (due canzoni durano entrambe esattamente 7 minuti e18 secondi l’una, chissà se è un caso), senza cadere nello scontato.
“The Flight of a Butterfly” si apre subito (dopo un breve intro strumentale) con la title track, che è fra l’altro il pezzo che più colpisce l’ascoltatore: veloce e decisa inizia con una suite strumentale dove dialogano brillantemente Daniele Mozzanti con la chitarra e Marco Zichittella con la sua tastiera. La voce di Alessandro Antonelli risulta ancora leggermente acerba ma il ragazzo sembra avere le capacità, il tempo e la voglia per arrivare al livello dei compagni.
Il secondo brano ha sonorità decisamente più orientate al prog metal, Matteo Vellucci, con la batteria, compie dei veri miracoli per stare dietro alla melodia dei compagni che cambiano ritmo e atmosfere ad ogni passaggio.
“Black Gift” la quarta traccia mette di nuovo in risalto il duello tra chitarre e tastiere che si danno battaglia durante tutta la composizione soprattutto nel finale. Le sonorità power tornano prepotenti nell’ultimo brano “Neverstar” dove Vellucci si sfoga sulle pelli come non ha fatto in tutto il resto di “The Flight of a Butterfly”.
Insomma “The Flight of a Butterfly” è un demo solo per la durata perché, capacità compositiva, qualità del mixaggio, varietà nelle atmosfere e originalità dello stile fanno dei DreamSteel un gruppo a tutti gli effetti. Non mi dispiacerebbe per nulla ascoltarli a uno dei grandi festival estivi! Compliemti.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. Frantic (intro)
  2. The flight of a butterfly
  3. Thin line
  4. Black gift
  5. Neverstar

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