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Rhapsody Of Fire - "Triumph Or Agony" (Magic Circe Music - Spv/Audioglobe)

Line up:

Fabio Lione – Vocals
Luca Turilli – Guitars
Alex Staropoli – Keyboards
Patrice Guers – Bass
Alex Holzwarth – Drums
 

voto:

8
 

recensione

Cari lettori di Holy Metal, è con immenso piacere che mi accingo a recensire il ritorno discografico dei Rhapsody Of Fire (che altri non sono che i nostrani Rhapsody, solo che per problemi di copyright con gli americani The Rhapsody sono stati costretti a cambiare monicker).
Questo cambio non ha assolutamente intaccato la scelta musicale della band. Questo nuovo lavoro può essere, senza ombra di dubbio, considerato l’album più epico generato dalla fervida immaginazione del combo capeggiato dalla coppia Turilli-Staropoli, nonché secondo capitolo della saga di Dark Secret, iniziata col precedente Symphony Of Enchanted Lands Pt II. Anche in questo caso la produzione è stata affidata alla suddetta coppia, affiancata dalla supervisione dall’onnipresente Sascha Paeth. I risultati di questa collaborazione raggiungono il loro apogeo grazie alla presenza di un’orchestra ed un coro per un totale di 70 elementi. Nonostante Triumph Or Agony sia fortemente legato allo stile delle produzioni recenti, l’ascoltatore potrà sicuramente notare un deciso spostamento verso composizioni più lente e operistiche in cui le sfuriate di doppia cassa tipiche del passato trovano meno spazio ma non per questo vengono sacrificate. Ma ciò che colpisce maggiormente è la durata dei pezzi, che risulta più corta rispetto alle precedenti produzione oltre alla minore presenza degli stucchevoli tecnicismi di chitarra che alla lunga potevano risultare noiosi. Il risultato sono brani semplici, diretti, orecchiabili ma al tempo stesso molto intensi. Apre il disco “Dar-Kunor, un'intro sinfonica divisa in due episodi “Echoes From The Elvish Woods” e “Fear Of The Dungeons”, il cui inizio molto pacato, dolce ed atmosferico tende pian piano a cedere il passo a delle ritmiche sempre più intense che fanno da preludio all’irrompere maestoso della titletrack, brano caratterizzato da dei cori veramente elettrizzanti e da un ritornello potente ma al tempo stesso orecchiabile che entra subito in testa, stilisticamente distante anni luce dalle tipiche bordate power che il gruppo proponeva in apertura degli album precedente. Con “Heart Of The Darklands” si ritorna sul classico Rhapsody style caratterizzato da massicce orchestrazioni che si misclenao sapientemente alle ritmiche power-prog.
Da notare l’ottima apertura melodica del chorus che mette in risalto la voce potente e cristallina del singer Fabio Lione. E per la gioia di tutti ecco giungere “Old Age Of Wonders”, un brano che, grazie alla presente di ottime voci femminili che acompagnano nei cori l’ottima prestazione vocale di Lione, risulta essere uno dei più belli dell’album e “Il Canto Del Vento”, una magistrale ballata totalmente in italiano scritta interamente dal singer della band che, grazie ad un’interpretazione che farebbe accapponare la pelle anche al black metaller più estremista, mette in mostra tutte le doti. Seguono a ruota “Silent Dream”e “Bloody Red Dungeons”, due ottimi mid tempo con al loro interno dei ritornelli potenti, intensi ma al tempo stesso molto orecchiabili. Ma la vera orgia sonora arriva con la suite “The Mystic Prophecy Of The Demon Knight”, un’ottima composizione suddivisa in cinque parti ed introdotta da uno stupendo arpeggio che, affiancato da archi e flauti, funge da tappeto sonoro per l’irrompere maestoso e potente di una serie di riff che ricordano molto lo stile che ha reso celebri i Manowar, il tutto adornato da magnifici cori ed orchestrazioni azzeccatissime. Come se non bastasse è da notare l’ottima prova narrativa dell’attore Christopher Lee.
Per concludere posso solo dire che siamo di fronte ad un ottimo album, prodotto egregiamente e suonato in maniera a dir poco magistrale. Anche la copertina, realizzata da Jeff Easley, dona all’album un’aurea nuova rispetto alle precedenti produzioni. Se proprio dovessi trovare un neo a questo lavoro, lo dovrei ricercare nella quasi totale assenza di elementi innovativi e nel fatto che da un gruppo come questo ci si aspetta da anni un salto di qualità che tarda ad arrivare.

Recensione di Donato Tripoli

tracklist

  1. Dar-kunor
  2. Echoes Of The Dungeons
  3. Fear Of The Dungeons
  4. Triumph Or Agony
  5. Heart Of The Darklands
  6. Old Age Of Wonders
  7. The Myth Of The Holy Sword
  8. Il Canto Del Vento
  9. Silent Dream
  10. Bloody Red Dungeons
  11. Son Of Pain
  12. The Mystic Prophecy Of The Demon Knight
  13. A New Saga Begins
  14. Through The Portals Of Agony
  15. The Black Order
  16. Nekron’s Bloody Rhymes
  17. Escape From Horror
  18. Dark Reign Of Fire
  19. Winter Dawn’s Theme

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