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Dimmu Borgir - "In Sorte Diaboli" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

Shagrath – Vocals
Silenoz - Guitar
Galder - Guitar
ICS Vortex – Bass & Clean Vocals
Mustis - Keyboards
Hellhammer - Drums
 

voto:

7
 

recensione

Dopo aver probabilmente raggiunto l’apice della loro ormai decennale carriera con il capolavoro intitolato “Death Cult Armageddon” che li ha definitivamente consacrati nell’olimpo del metal, i Dimmu Borgir hanno atteso quattro anni per ripresentarsi sulle scene con un nuovo capitolo.
Una lunga attesa interrotta soltanto dalla pubblicazione di “Stormblast MMV”, uno dei migliori album della band norvegese completamente riregistrato e prodotto non più con uno stile True Norwegian Black Metal, ma con le tipiche produzioni pompose dei nostri giorni. I blackster più incalliti hanno condannato senza permesso di replica quest’uscita, che tuttavia ha mostrato una band in piena salute, rinvigorita, se anche fosse stato necessario, dall’ingresso alla batteria del mercenario Hellhammer che ha sostituito l’ex-Cradle Of Filth Nicholas Barker. Tuttavia quest’ultima produzione non aveva messo in mostra quale era la vena compositiva della band, ma come sempre era più che lecito aspettarsi l’ennesimo capolavoro.
Invece no, “In Sorte Diaboli” è si, un buon lavoro ma lontano dai fasti non solo dell’intoccabile “Enthrone Darkness Triumphant” ma anche da quelli del suo predecessore. Mai la band di Oslo ci aveva fatto attendere così tanto un suo nuovo lavoro, sfornando regolarmente un album ogni due anni, peccato che l’attesa enorme non sia stata direttamente proporzionale al risultato, anzi…
Ad un primo ascolto, devo dire, che ero rimasto molto colpito ed ero abbastanza entusiasta, ma poi andando a fondo mi sono trovato davanti alla pochezza delle song, alla scarsa vena compositiva, ai soldi che hanno dato alla testa.
Se da un lato bisogna ancora una volta fare i complimenti all’inossidabile produttore Fredrik Nordström, alla devastazione sonora prodotta da Hellehammer con la sua batteria supportato nella sezione ritmica dal sempre valido basso di ICS Vortex e dalla ormai scontata eccellente prova vocale di Shagrath, dall’altro mi sento di andare ad additare come “colpevoli” la coppia di chitarristi Silenoz – Galder, autori il primo dei mitici riff dei Dimmu Borgir, il secondo di quelli degli Old Man's Child (scusate se è poco), che ora sono finiti ad alternare oscuri momenti a tratti di chiara derivazione metalcore. E come non citare Mustis, che si è estraniato rispetto al passato, lasciando le sue tastiere abbastanza in disparte.
Altro appunto va fatto a riguardo della cover: è certamente la più brutta dell’intera discografia.
Raccontandolo così si potreste pensare di essere di fronte ad un pessimo cd, ma in realtà l’album è gradevole e presenta degli ottimi momenti come la traccia d’apertura oppure “The Invaluable Darkness” dove si può godere delle linee vocali di ICS Vortex a ricordo degli ormai sciolti Arcturus.
Per chiudere mi sento lo stesso di consigliare il nuovo cd a tutti i fan della band di Shagrath: questo perchè i quattro lunghi anni passati della pubblicazione del precedente lavoro, hanno creato ulteriori aspettative rispetto a quelle che si hanno già nei confronti di una band di questo calibro, che sono state indubbiamente deluse perchè “In Sorte Diaboli” non è un masterpiece ma semplicemente un buon album.

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

  1. The Serpentine Offering
  2. The Chosen Legacy
  3. The Conspiracy Unfolds
  4. The Sacrilegious Scorn
  5. The Fallen Arise
  6. The Sinister Awakening
  7. The Fundamental Alienation
  8. The Invaluable Darkness
  9. The Foreshadowing Furnace

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