I Requiem, nonostante il monicker evochi una sorta di tranquillità da eterno riposo, sono una tra le più quotate death metal bands svizzere: attivi dal 1997, e con alle spalle una lunga attività con band thrash, punk e black metal, i cinque componenti presentano il loro quarto lavoro, Premier Killing League.
Nonostante l’indubbia potenza del suono e della voce, sono stati necessari molti ascolti per pervenire ad una valutazione sulle capacità di questa band: l’aggressività c’è, la voce, che alterna growl e piccoli scream, anche, la batteria fila benissimo, le chitarre sono potenti e aggressive al punto giusto. Eppure, nonostante questo, non mi è riuscito di affezionarmi ad alcuna di queste canzoni, pur dopo diverse riprese. Certo, ci sono delle tracce davvero meritevoli, come ad esempio la titletrack “Premier Killing League” veloce e potente, “No Means Nothing”, pregevole soprattutto per le accelerazioni del ritmo e del cantato, “I, Terrorist” per l’ottimo lavoro della batteria, e il cantato martellante, la canzone a doppia voce “The System Has Failed”, e la discreta, conclusiva “Trapped Inside”; a ben guardare, però, richiamano tutte sonorità di death metal band ben più conosciute, in particolare death metal americano: una sorta di versione leggera e più tecnica dei Cannibal Corpse.
Per questo motivo, pur credendo nell’indubbio impatto che i Requiem possono avere live, al fianco di gruppi quali i Dismember, a livello artistico il giudizio non può essere pienamente positivo, perché il quintetto svizzero manca di quello che è forse l’elemento più prezioso per poter sfondare e distinguersi tra mille altri gruppi: l’originalità data da un proprio, caratteristico sound.
Recensione di Tiziana Ferro
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