I Pain Of Salvation si confermano all’alba del sesto disco in studio una delle più interessanti realtà del panorama hard and heavy, una delle poche a riuscire nell’impresa di mantenere sempre alta la qualità delle proprie pubblicazioni, interpretando il concetto progressivo in maniera perfetta e mai banale. Dopo la parentesi pseudo-sinfonica del concept “Be”, il nuovo “Scarsick” segna un ritorno a sonorità più heavy, con brani piuttosto diretti, musicalmente eterogenei e legati tra loro oltre che dal classico marchio di fabbrica della band, dai testi che sono a detta di Mr. Gildelow la tanto attesa seconda parte di “The Perfect Element”.
L’inizio è rabbioso con l’uno-due della titletrack e “Spitfall”, impostate sul groove di strofe che mettono in evidenza la sezione ritmica e un cantato per lunghi tratti recitato che lascia spazio alla melodia solamente nei ritornelli. “Cribcaged” è un bellissimo crescendo emozionale , mentre “America” e “Disco Queen” si contendono la palma di canzone più bizzarra; la prima è una rock song molto divertente e scanzonata nelle melodie, la seconda gioca sul contrasto tra una strofa visionaria con interpretazione vocale drammatica di Daniel e ritornello dance anni 80’ che lascerà di sasso più di una persona. “Kingdom Of Loss” è un lento di alto lignaggio che racchiude parti recitate, il primo vero assolo di chitarra (molto bello), e un ritornello che raggiunge vette emozionali da capogiro, seguita da una “Mrs Modern Mother Mary”, che viene strutturata su controtempi e un ritornello di presa, in contesto rock.
Con “Idiocracy”, arriva con sorpresa una parziale ritorno a sonorità orchestrali in un ritornello da brividi, mentre “Flame To The Moth” è uno dei pezzi più diretti e aggressivi mai scritti dal quintetto svedese come testimoniano le parti vocali in scream degnamente interpretate da un Daniel sempre più eclettico. A chiudere il cerchio ci pensa “Enter Rain”, lento caratterizzato da una stupenda parte strumentale da sogno, in stile Pink Floyd.
I Pain Of Salvation sono un gruppo in grado di passare dalla dance, al metal, dal drammatico al comico, dal bianco al nero con maestria, perché in qualunque contesto li si ascolti non si corre mai il rischio di non riconoscerli. Mosche bianche!
Recensione di Teospire
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.