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Omnium Gatherum - "Stuck Here On Snakes Way" (Candlelight Records/Audioglobe)

Line up:

Jarmo Pikka - batteria
Markus Vanhala - chitarra
Jukka Pelkonen - voce
Janne Markkanen - basso
Aapo Koivisto - tastiere
Harri Pikka - chitarra
 

voto:

6,5
 

recensione

Gli Omnium Gatherum, a dispetto del monicker latinizzante, sono una band finlandese che vede la luce nel 1996 e si diletta principalmente in death metal melodico. Dopo quattro EP e alcuni cambi di line-up, i nostri guadagnano il primo contratto discografico nel 2001, ed iniziano a scolpire un loro personalissimo stile, di difficile catalogazione: un death metal contaminato da varie influenze, più o meno evidenti, quali thrash, heavy, gothic. In un panorama che vede il proliferare delle contaminazioni, e in cui sperimentare sembra la parola d’ordine e, per qualcuno, l’unica chiave per la sopravvivenza di certi generi musicali, i sei finlandesi guadagnano un posto d’onore e di tutta evidenza nella scena, soprattutto per l’ eclettismo e la capacità di attingere da diversi generi e dallo stile di molteplici band esistenti.
E certamente gli Omnium Gatherum presentano un lavoro degno di nota, specie per la ricchezza di atmosfere e melodie, per la capacità della loro musica di essere più o meno velatamente introspettiva e malinconica pur nella sua aggressività, come dimostrano i brani “Into Sea”, dal caratteristico ritornello di tastiera, la aggressiva e thrashy “Dysnomia”, il cantato pulito che si incrocia con il growl in “Just Signs”, la cattivissima e velocissima “Truth”, il death classico di “Spiritual”. Tuttavia, a conti fatti, il tanto decantato stile eclettico e personale non lo è al punto da far dimenticare le influenze di gruppi ben più famosi, e da permettere una netta distinzione tra gli Omnium Gatherum e i loro più diretti ispiratori, quali Dark Tranquillity, Katatonia, At The Gates: il risultato, se pur gradevole all’ascolto, non è infatti all’altezza delle aspettative, specie per quanto riguarda l’originalità e i tratti distintivi del gruppo.
Non è certo positivo rischiare di confondere una band con un’altra, e avere la percezione di aver ascoltato niente più di un lavoro di scuola, per quanto buono esso sia. Per questo, non si vedono in Stuck On Snakes Way le tanto decantate capacità innovative che dovrebbero salvare il death metal dalla fossilizzazione, ma soltanto un ascolto certo piacevole, ma che non toglie né aggiunge nulla a quanto già esistente.

Recensione di Tiziana Ferro

tracklist

  1. The Snake And The Way
  2. Into Sea
  3. Dysnomia
  4. A –Part Of God
  5. Undertaker
  6. Bastard
  7. The Third Flame
  8. Just Signs
  9. Truth
  10. Drudgery
  11. In Sane World
  12. Spiritual

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