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recensione

Dopo tre anni dall’uscita dell’eccellente "Intersection", edito da Adrenaline Records, che mi sento ancora di consigliare vivamente, i lombardi Kenos tornano sul mercato con un nuovo, promettente album pubblicato da Lucretia Records.
Alla stregua, e forse ancor più dei loro e anche nostri conterranei Node, ritengo che questa band sia una delle più sottovalutate dell’intera scena estrema della penisola.
Questo nuovo "The craving" riprende il filo conduttore del suo predecessore: death metal tecnicissimo, maledettamente violento e coinvolgente, sia su disco, ma ancor più in sede live (altro consiglio: band da vedere assolutamente in concerto).
Fin dalla titletrack posta in apertura si viene colpiti da un muro sonoro devastante, con una potentissima sezione ritmica della coppia Marcello Fachin al basso e Sergio Gasparini alle pelli, ma al contempo si viene avvolti da un’atmosfera futuristica, già lanciata dall’artwork del cd, e continuata da riff cattivi e sperimentali, cambi di tempo continui e assoli mai inutili e fini a sé stessi della coppia di axeman Conte-Pisciotta.
Dimentichiamo qualcuno? Ebbene si, dimentichiamo Alessio Giudice, il frontman della band che con le sue graffianti linee vocali, decisamente migliorate rispetto al passato, ha fatto fare un ulteriore salto di qualità al quintetto varesino.
In questo caso molto più che in altri trovo inutile andare ad analizzare le dieci tracce una ad una, perché questo è un disco che va ascoltato tutto d’un fiato, senza pause, proprio perché è un disco senza cali di tensione, devastante dall’inizio alla fine.
Ora finalmente, con un prodotto del genere, mi auguro che i Kenos acquisteranno quella visibilità e importanza nel panorama metal italiano, che già con il precedente lavoro avrebbero meritato di ottenere.

www.myspace.com/kenosband

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

1. The craving
2. Majestic persecution
3. Mutant creation
4. Icon
5. D-Mansion
6. Teaben rising
7. Who.is.key
8. Aries (Pt. 1)
9. Aries (Pt. 2)
10. Cassandra's Tale