A distanza di 3 anni dall’uscita di “Revelation 666 – The Curse of Damnation” ecco ritrovati sugli scaffali dei negozi con un nuovo “in Defiance of Existence”. Il Singer, chitarrista, bassista e tastierista Galder, (ora in forza ai Dimmu Borgir così come il famoso batterista Nicholas Barker, ex Cradle of Filth) con l’ultima fatica del suo personale progetto si propone in modo innovativo, se si parla di Old Man’s Child, e che, sicuramente, risente della militanza di 2 membri nelle file dei più noti Dimmu Borgir. Eh si, perché di similitudini ce ne sono senza alcun dubbio, a partire dalle accelerazioni di batteria a dalle tastiere che coprono, in molti casi, gli energici e veloci riff di chitarra.
Elemento predominante resta comunque la potente batteria di Nicholas che risalterà in modo assoluto su tutti i 9 brani dell’album. In questa sorta di “Black Metal Opera” troviamo dunque racchiusi tutti gli elementi tipici del Black più tradizionale a quelle orchestrazioni più sinfoniche che tanto vanno di moda in questi ultimi anni. Elementi che spiccano soprattutto nelle maestose “Black Seeds On Virgin Soil” e nella più tetra Title Track. Molto più melodica, con una piacevole intro con chitarra acustica, è decisamente “Sacrifice of Venegeance” unico caso in tutto l’album dove la tastiera tende a prevaricare la supremazia della batteria. Una track che invece risente più delle altre dell’influenza dei Dimmu Borgir è sicuramente “Agony of Fallen Grace”. In conclusione anche questa volta il nostro Galder, con la sua nuova Line Up, ci propone un lavoro accattivante che non può assolutamente mancare nella collezione di un vero Black Metaller
Recensione di Paolo Manzi
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.