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Doomsword - "My name Will Live on" (Dragonheart /Audioglobe)

Line up:

Deathmaster - Vocals
The Forger - Guitar
Sacred Heart - Guitar
Geilt - Bass
Wrathlord - Drums
 

voto:

9
 

recensione

Quasi quattro anni di silenzio in cui tanto è stato detto riguardo ai Doomsword, sciolti? cambi di line up? Band in crisi? Queste erano le preoccupazioni dei fans che non avevano più notizie dei nostranissimi epic metallers.
Invece ecco che tutto viene smentito con questo "My Name Will Live On", quarto album della formazione, la cui line up è, tanto per "segare" un'altra diceria, rimasta stabile. Quattro anni passati alimentando le braci di un fuoco che nonostante le apparenze non si è mai spento, nel corso dei quali il four piece ha dato vita ad ogni singola nota, ogni parola per infine forgiare il disco che racchiude la vera essenza di questa inossidabile band. Questa volta non ci troviamo davanti ad un vero e proprio concept ma, sebbene ogni canzone sia a sè, il filo conduttore resta sempre il medesimo: la celebrazione dell'eroe e dell'eroismo in quanto tale narrando le gesta di personaggi che nel passato con le loro azioni si sono guadagnati un posto nella storia.
Resta immutato quel velo di teatralità che ha da sempre contraddistinto il sound di casa Doomsword con un Deathmaster che ha indubbiamente migliorato le sue doti canore, ora la sua timbrica è decisamente più possente e anche l'estensione vocale è notevolmente aumentata. Anche il suond si è evoluto, restando saldo su una base epic/doom è stato comunque maggiormente arricchito da riff più vicini all'heavy classico, con assoli di provenienza prog che rendono alcuni passaggi simili (ma ben lungi dall'essere uguali) a quanto proposto dai faroensi Tyr.
Aumenta la tecnica e il sound in qualche modo si ammorbidisce rendendo più accessibili le vari canzoni ad un pubblico anche non prettamente amante dell'epic senza compromessi.
Restano invece immutate le atmosfere che i Doomsword riescono a creare, come pochi altri, con le loro canzoni, suoni campionati hanno sicuramente un ruolo fondamentale in tutto ciò, ma è l'insieme dei vari strumenti e la voce di Deathmaster che rendono il tutto unico, facendo si che siano proprio queste caratteristice il vero marchio di fabbrica della band.
Pezzi destinati ad entrare prepotentemente nell'olimpo della canzoni cosidette "true" come la battaglia di "Gergovia" che racconta la vittoria dei galli di Vercingetorige contro le legioni di Cesare. Come si evince dalla copertina però sarà l'eroe gallico e deporre le armi ai piedi del condottiero romano al termine del lungo ed eroico assedio di Alesia.
O "Luni" che si muove su ritmiche più veloci e serrate con riffs e tematiche che riprendono "Let the battle Commence".
"Claidheamh Solais" è invece legata alla tradizione celtico/irlandese ed è forse la canzone più musicalmente vicina a "Resound the Horn".
"My name Will Live on" rispecchia chiaramente quello che sono i Doomsword a tutt'oggi, una formazione con chiare idee e completa sotto ogni punto di vista e con questo disco l'ascesa nell'olimpo dell'epic è garantita.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Death of Ferdia
  2. Gergovia
  3. Days of High Adventure
  4. Steel of My Axe
  5. Claidheamh Solais (Sword of Light)
  6. Thundercult
  7. Luni
  8. Once Glorius
  9. The Great Horn

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