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Samael - "Solar Soul" (Nuclear Blast/Audioglobe)

Line up:

Vorph - voce, chitarra
Makro - chitarra
Mas - basso
Xy - tastiere
 

voto:

9
 

recensione

Sono tornati! Dopo tre lunghi anni di assenza, sono tornati. Di chi sto parlando? Ma degli elvetici Samael naturalmente.
E si vola il tempo: quando ho letto che il loro ultimo album Reign of light risale a tanto tempo fa, non ci cedevo. Sono andata a controllare sul loro sito ed era vero caspita. Ma la cosa che più stupisce è che qualitativamente, Solar soul è ad anni luce di distanza da Reign of light. Non so cosa i miei connazionali abbiano fatto in questo lasso di tempo relativamente lungo, ma l’unica cosa certa è che hanno pensato a scrivere un album stratosferico, indubbiamente il migliore da loro mai partorito.
L’impatto è tremendo, dopo una brevissima introduzione fatta di suoni bassi e lievi, ti investe la potenza della title tracl (Solar soul appunto), e da li il ritmo non cala mai, la musica e la voce non perdono un solo colpo. Non c’è un attimo di riposo per tutta la durata del disco. La tensione è alle stelle e i Samael ti conducono nel loro mondo onirico composto da oscurità e campi desolati nella pallida luce lunare.
Tornado a parlare della spendida title track, essa è indubbiamente il pezzo forte dell’album. Quella canzone coinvolge fin dalla prima nota l’ascoltatore che ben difficilmente riesce a stare fermo. Il ritmo è possente veloce ed accattivante. La melodia è orecchiabile a tal punto che finito l’ascolto è quello il brano che ti ritrovi a canticchiare, anche per delle ore.
La voce di Vorph è bellissima: il suo timbro è particolarissimo e riesce a donare alle canzoni un inflessione unica e personale.
Molto bella l’interpretazione di Suspended time, dove a dare manforte al vocione al vetriolo di Vorph c’è una corista che fa la seconda voce: la song prende un non so che di lirico ed affascinante, anche perchè la doppia voce è fatta così bene che pare che la voce femminile sia un’inflessione o un eco della voce maschile, geniale.
Il gruppo possiede due chitarre e un basso, come moltissime band metal. Ma chi ascolta noterà che in Solar soul, questi strumenti non sono predominanti. A farla da padrone oltre alla voce ci sono le tastiere di Xy, che praticamente avvolgono tutto con i loro suoni potenti e imperiosi. Da notare che la band non ha un batterista. E sinceramente in questo caso non se ne sente la mancanza.
Solar soul è veramente un album spettacolare coinvolgente e pieno di spunti geniali (come la base buddisteggiante in Quasar wave), lo consiglio vivamente a tutti gli amanti del metal perché in un album così pieno di sfaccettature, difficilmente non si trova qualcosa che possa piacere, e non lo dico solo per orgoglio nazionale;)

Recensione di Elisa Mattei

tracklist

  1. Solar soul
  2. Promised land
  3. Slavocracy
  4. Western ground
  5. On the rise
  6. Alliance
  7. Suspended time
  8. Valkyries’ new ride
  9. Ave!
  10. Quasar waves
  11. Olympus

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