Gli americani Slough Feg lasciano trascorrere un “corretto” lasso di tempo prima di dare un degno successore al discreto "Atavism": sono infatti passati circa due anni ed ecco l’arrivo di "Hardworlder", pubblicato dalla nostrana Cruz Del Sur Music.
Il suond della band è decisamente piacevole: un heavy metal molto atmosferico, che ascoltato in momenti di relax pare immergerci all’interno di un mondo “fatato” e non a caso il nome formale della band è decisamente più incatenvole e ricercato “The Lord Weird Slough Feg”, derivante dalla mitologia Irlandese. Qua e là si possono trovare le influenze delle band capisaldo dell’heavy metal, su tutti gli Iron Maiden, da cui il combo d’oltreoceano dimostra di essere grande estimatore, con particolare riguardo al riffing di Adrian Smith.
Ma per apprezzare gli Slough Feg non bisogna fermarsi ed accontentarsi di un semplice ascolto, bisogna andare a fondo, leggendo accuratamente i testi che narrano di mitologia celtica, storia, leggenda e folklore.
Questo buon album è composto di tredici tracce: undici di “produzione propria” accompagnate con due cover che ben si amalgamano con il tutto, ovvero "Dearg Doon" degli Horslips e "Street Jammer" dei Manilla Road; tra tutte si distinguono in maniera particolarmente positiva la titletrack “Hardworlder” e “Galactic Nomad”, ma la migliore del lotto è, e lo dico senza pensarci due volte, “Tiger! Tiger!”.
Recensione di Dimitri Borellini
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