Trasporre in musica le emozioni evocate dalla misteriosa, labirintica e barocca Venezia degli anni d’oro: ecco l’intento degli Eneth, band formatasi nel 1998 per volontà del cantante e bassista Davide. Questo gruppo di musicisti veneziani, che, tra le tante definizioni, sceglie quella di avant- garde black metal, propone con il primo full lenght promozionale Aura Sinfonica, sei brani in cui melodia, cantato pulito, superlavoro di tastiere, scream, batteria e chitarre graffianti si alternano, si susseguono e si mescolano creando una musica dall’effetto malinconico ed evocativo.
Nonostante la dichiarata derivazione black metal, il sound degli Eneth è fluido, coinvolgente ed estremamente decadente, tanto da poter essere paragonato, con le dovute distinzioni, alle composizioni dei Novembre (i quali, curiosamente, si sono cimentati a loro volta nella difficile descrizione delle emozioni ispirate da Venezia); ogni brano, strettamente legato agli altri tramite riprese e richiami stilistici, è un viaggio nelle emozioni e sensazioni che Venezia trasmette, un viaggio alla scoperta di una città romantica, decadente, ma al contempo labirintica ed enigmatica, che dalla città si estende poi all’introspezione, divenendo un viaggio dell’uomo in sé stesso.
Da ascoltare assolutamente i brani “Aura Symphonica” e “Venetian Sunset”, a mio parere il pezzo più bello dell’album, per la sua favolosa intro e perché racchiude in sé tutti i punti di forza della musica del quartetto veneziano, che oltre ad aver pienamente raggiunto il proprio intento evocativo, vanta nella sua formazione un ottimo tastierista e un cantante in grado di passare agevolmente dal cantato pulito allo scream. Un vero fiore all’occhiello per il panorama underground veneto!
Recensione di Tiziana Ferro
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