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Accept - "Russian Roulette" (Bmg /1986)

Line up:

Udo Dirkschneider: vocals
Wolf Hoffmann: guitars
Jorg Fischer: guitars
Peter Baltes: bass
Stefan Kaufmann: drums
 

voto:

8,5
 

recensione

Non riesco a spiegarmi perché questo album venga sempre bistrattato o poco considerato. E’ davvero un fenomeno incredibile, incredibile quasi quanto la qualità del disco.
Forse questo è proprio il disco della piena maturità fra le sonorità più impetuose di “Restless and Wild” e il cromatismo melodico di “Metal Heart”.
Il full lenght si apre con “Tv War”, up-tempo glorioso che nel suo incedere lascia dietro di sé solo fiamme, e si ripercuote nell’aria come un assalto frontale senza precedenti. “Monster Man” è un mid-tempo dinamico dalle ritmiche quadrate e massicce, le chitarre governano con impeto monumentale e l’assolo ribadisce il genio di Hoffmann. La title track merita di essere inserita tra i beni dell’umanità: la ritmica possente come una parata militare, Udo col suo piglio terribile, morboso, dittatoriale e quasi messianico, refrain imponente come una muraglia cinese e assolo esorbitante che grida senza limiti. Ma ciò che rende eterna e come sospesa nella storia “Russian Roulette” è il coro che anticipa e segue il formidabile assolo: sembra di ascoltare schiere di coristi dell’Armata Rossa ritti orgogliosi sulle montagne più alte d’Europa, tale è la solennità e il fragore corale che scaturiscono. Impossibile rimanere indifferenti di fronte al fascino melodico della semi-ballad “It’s hard to find a way”, così come non si può che sognare ad alta velocità sull’energica e maestosa “Aiming High”, con sempre un eccezionale lavoro chitarristico (ma ricordate che siamo al cospetto della migliore coppia di asce dell’heavy metal tutto dopo Tipton/Downing). La seconda parte dell’album, malgrado la morbosa “Heaven is hell” e l’incalzante “Another Second To Be”, risente del paragone con la prima parte e risulta più debole, anche se parlare di debolezza per gli Accept è inesatto, perché per bands di questo calibro i normali criteri di giudizio saltano. Non temete i giudizi affrettati di una critica pregiudiziale, “Russian Roulette” rientra a pieno nel numero dei grandi dischi dell’heavy metal rock’n’roll.

Recensione di Marco Priulla

tracklist

  1. T.V. War
  2. Monsterman
  3. Russian Roulette
  4. It'S Hard To Find A Way
  5. Aiming High
  6. Heaven Is Hell
  7. Another Second To Be
  8. Walking In The Shadow
  9. Man Enough To Cry
  10. Stand Tight

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