Forti della nuova collaborazione con Dark Essence Records ci capita sotto mano il promo dei Malsain: una band norvegese, come l’etichetta in questione, precisamente di Bergen, la città che ha dato alla luce band capostipiti del black metal come Immortal e Taake. Ed è proprio il metal più oscuro la base portante su cui poggia il sound dei Malsain. Tuttavia il combo norvegese guidato dalla bella singer Skumring non si rivela la solita band clone, anzi, l’originalità è sicuramente uno dei loro punti forti. L’opener “An Old Asylum” ci accoglie con un riffing rabbrividente e ossessivo…ma è lo screming della dolce Skumring a far gelare il sangue nelle vene…una timbrica abbastanza canonica per il black metal…ma dotata di una eccellente espressività.
Dopo un piccolo calo con “Cement Forest” e “Isolation” si torna ad ottimi livelli “Intruder” e con la titletrack “The Disease” che può essere usata per descrivere tutte le influenze del gruppo norvegese: si possono trovare spunti che ricordano le grandi opere di Burzum, il depressive degli Shining ma anche il black metal più grezzo (alla Darkthrone per intenderci) e il doom dei My Dying Bride. Un accozzaglia di elementi anche contrastanti tra loro che è stata sapientemente lavorata per smussare gli angoli e incastrare i pezzi come un puzzle per produrre un disco fresco e originale.
Sicuramente il blackster più incallito “rifiuterà” un lavoro di questo genere…ora il compito dei Malsain è invitarli all’ascolto e convincerli della loro bontà realizzando un altro studio album su questi livelli: a quel punto il puzzle sarà davvero completo.
Recensione di Dimitri Borellini
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