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Sonata Arctica + Symphorce + Machine Man - 9/20/2005 - Rolling Stone - Milano

Con la fine dell'estate ricomincia l'attività live e questa sera al Rolling Stone di Milano ci sono tutte le premesse per un promettente inizio stagione. Impiego un pò a trovare parcheggio ma nonostante tutto arrivo comunque in anticipo sull'apertura dei cancelli quindi ne approfitto per fare conversazione con qualche vecchia conoscenza incontrata all'ingresso e mentre ai cancelli comincia ad accalcarsi una cospicua folla .
Alle 19.00 finalmente si aprono le porte e la gente si riversa all'interno del locale, riempiendolo quasi tutto, mai avrei pensato che i Sonata Arctica avessero un tale seguito nel nostro paese.
L'apertura spetta ai finlandesi Machine Man, la loro proposta è completamente in linea con il tema della serata. Il power metal di questi ragazzi, pur non essendo niente di originale, si lascia ascoltare e, con una durata di circa 30 minuti, è l'ideale per iniziare a scaldare i presenti in attesa del gruppo principale.
Viene poi il momento dei Symphorce, formazione capitanata dal singer Andy B. Frank, già in forza ai più noti Brainstorm.
Con questo gruppo il ritmo cala, anche se l'attenzione del pubblico resta alta. Il sound del combo teutonico è più improntato su verso un metal classico, a tratti richiama quanto già fatto coi Brainstorm, anche se i cinque trasmettono una certa personalità.
Andy si comporta come al solito, addirittura interagisce maggiormente col pubblico, fa battute e pare che si diverta molto.
La scaletta viene incentrata sulla promozione del nuovissimo "Godspeed".
Dopo un rapido cambio di palco ed una riaggiustata ai suoni, si parte i leader della serata Sonata Arctica che mi accingo a vedere per la terza volta, nella speranza che nel frattempo le doti vocali del signor Tony Kakko siano migliorate.
In generale è stata una buona prova, nonostante qualche lieve imprecisione, commessa un pò da tutti i membri, molto probabilmente a causa della tensione di cui i finlandesi si sono fatti carico, questo è il loro primo tour da headliner ed è comprensibile che si voglia dare il massimo senza sbagliare.
Promossi comunque sotto questo punto di vista, così come promossa è la scaletta che, non viene vincolata solo a brani dell'ultimo periodo ma riprende un pò tutti i successi dando spazio anche al periodo Ecliptica / Silence, che a mio avviso resta il migliore.
Buona la prestazione su "Misplaced" e "Fullmoon" che ho particolarmente apprezzato. Sui brani dov'era richiesta una linea vocale più elevata, come "Replica" e "Black Sheep", il singer non è stato propriamente perfetto. Kakko è comunque promosso, anche se in chiusura di concerto è sembrato particolarmente affaticato.
Resta comunque una buona impressione generale, ogni membro della band ha dato il massimo anche se le due vere star sono appunto il vocalist ed il chitarrista Yani Limatainen, che nel corso della serata ha sfoggiato la sua tecnica, forse pavoneggiandosi un pò troppo.
Buona la chiusura con "Don't say a Word" e "The Cage", che si guadagnano un lunga ovazione da parte dei presenti. Tornando al mio dubbio iniziale sulla prestazione vocale di Tony Kakko devo ammettere che siamo ben lontanti da quella indegna serata del "wacken 2002" così come si è visto un grandissimo miglioramento anche raffrontando la serata a quella di supporto ai compaesani Nightwish avvenuta nemmeno un anno fa.

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Report a cura di Paolo Manzi

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