Ci siamo, mi dico. E’ arrivato il momento di vedere dal vivo i mostri sacri
del death metal floridiano. Certo, non avrei mai pensato che questo sarebbe
successo in un tranquillo giovedì di marzo, e per di più in un posticino
quasi- sperduto come il New Age; l’affluenza, nonostante l’indubbia fama
degli headliner, sembra in un primo tempo alquanto insignificante, ma in
fondo sapere che si tratta sempre e comunque di un concerto per pochi eletti
mi conforta. Deve passare molto tempo (circa quaranta minuti) dall’ entrata
nel locale perché facciano la loro comparsa, seppure imbarazzante(il
cantante e bassista ha rischiato di inciampare sui fili degli
amplificatori), i brasiliani Krisiun. Dimenticato il piccolo inconveniente,
l’esecuzione procede abbastanza bene, il gruppo propone un death metal duro,
veloce, ma alla lunga monotono e di poca presenza. Apprezzabile il suono
della batteria, che dalla posizione in cui mi trovo sovrasta
inopportunamente voce e gli altri strumenti, e che indubbiamente costituisce
uno dei punti forti del terzetto, assieme alla chitarra.
Non mancano visibili apprezzamenti da parte del pubblico e un leggero
accenno di pogo; grazie a un assolo di batteria (programmato) che lascia
tutti senza fiato (specialmente chi scrive, data la vicinanza della batteria
alla transenna) e dopo un’ultima, violenta canzone, i Krisiun si candidano
a degno gruppo di supporto dei “mighty Morbid Angel” come loro stessi li
hanno definiti.
Un attimo di pausa, ed ecco i Morbid Angel. Improvvisamente mi accorgo che,
al contrario di quello che avevo constatato all’ingresso, alle mie spalle si
è materializzata un’enorme quantità di gente. “Benvenuta all’inferno”,
penso, ed in effetti da quel momento ha avuto inizio un vero e proprio
putiferio (sarà un caso che la prima canzone fosse Pain Divine?) . Ritmi
incalzanti, velocissimi, sudore, adrenalina alle stelle…neanche un momento
di pausa per questo tour de force sonoro all’insegna del death metal più
violento ed estremo.
Non un mancamento, non un calo di voce, indubbiamente una performance di
alta qualità !!! Unica piccola pecca: non si sente, e non si percepisce la
presenza di Erik Rutan e della sua chitarra e il cantante, Steve Tucker,è
forse un pochino troppo statico (ma comincio a pensare che sia una
caratteristica comune ai gruppi oltreoceano..). Si conferma invece come
leader indiscusso del gruppo Trey Azagthoth, sia per l’ottima esecuzione che
per l’indiscusso carisma personale. Questa la scaletta, in ordine non
proprio esatto: Pain Divine- Beneath the Hollow- Chapel of Ghouls- Day of
Suffering- Within Thy Enemy- Stricken Arise- God of Emptiness- Curse the
Flesh- Chamber of Dis- Slime- Dawn of the Enemy- Bil Ursag- World- Cleansed-
Lord- Rapture- Enshrined .
Come si puo’ notare, un repertorio molto gustoso, che propone brani presi
dalla produzione decennale del gruppo da Altars of Madness al più recente
Heretic (in ordine alfabetico..) per la gioia dei fans.
Dopo circa un’ora e mezza abbondante, anche se sembra un’eternità, il
concerto finisce -e così anche la mia devastazione.
Entusiasta, mi lecco le ferite e mi preparo per il prossimo live, ma sarà
molto difficile che possa eguagliare lo spettacolo offerto dai Morbid Angel
!!!!
Vorrei aggiungere, come nota a piè di pagina, una piccola espressione di
disappunto riguardo al comportamento di certa gente, che non solo esagerando
con la violenza impedisce ai presenti una serena partecipazione al concerto,
ma così facendo ostacola anche a chi, come la sottoscritta, deve compilare
come si deve un live report destinato soprattutto a coloro che, purtroppo,
non hanno potuto esserci.
Report a cura di Tiziana Ferro
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.