In questo freddo sabato invernale, Zurigo è avvolta da una sottile nebbiolina che ben si addice alle tematiche del concerto odierno. A completare il quadretto di questa allegra serata ci sta pure il Dynamo, che è un locale adatto al metallo in tutti i sensi. È piccolino e un po’ discosto (anche se non difficile da trovare) e situato in un luogo fiocamente illuminato. Sicuramente prima di divenire una sala per concerti questo luogo era una cantina: il suo soffitto è a volta e le pareti sono ancora quelle originali in pietra naturale. Le luci non sono eccessivamente potenti e a richiamare la scarsa illuminazione esterna, sono stati posti un po’ ovunque quei cerini rossi che si utilizzano nelle funzioni dei morti. Per gli amanti dei vari Transilvania bar disseminati un po’ in tutta la penisola italica, questo è decisamente il posto giusto. Solo un po’ meno pacchiano.
Nonostante il freddo pungente, la gente accorsa è moltissima e già da subito si può vedere come il pubblico zurighese sia un ottimo pubblico, pieno di voglia di ascoltare un buon metal. Voglia che viene presto accontentata:
alle 20.00 in punto fanno il loro ingresso sul palco i bravissimi Syncronomica. Band dedita ad un black metal sinfonico. Il pubblico conosce a menadito i brani di questo gruppo e li canta a squarcia gola. Un po’ ovunque, nella piccola sala, si vede gente che poga e che fa roteare la testa. Il sound dei Syncronomica è un black metal potente, aggressivo e ultra veloce; piacevolmente contaminato da passaggi di tastiera. Con la tastiera il gruppo esegue anche delle magnifiche intro sui vari pezzi. Intro lugubri e claustrofobiche che sono destinate a sfociare ben presto in mirabolanti e devastanti riff in puro stile black metal. La voce del singer poi è il vero e proprio punto di forza della band: il suo screaming è praticamente uguale a quello di Dany Filth, leader degli inglesi Cradle of Filth.
Stranamente poi in questo locale particolarissimo, non ci sono problemi di acustica e tutti gli strumenti si sentono alla perfezione. Dopo esattamente quarantacinque minuti di puro delirio sonoro, i nostri lasciano il palco agli svizzeri Necropolys (il nome della band andrebbe scritto coi caratteri dell’antico alfabeto greco ma il computer non mi permette di farlo). Bisogna proprio dire che questo concerto, è uno dei più strani che io abbia mai visto. Per il semplice fatto che pareva suddiviso in due parti ben distinte. Infatti durante la prima parte dello show, il genere proposto dai necropolys era una specie di hardcore mischiato con basi di death melodico più qualcosa che assomiglia lontanamente al progressive metal. La voce dell’enorme singer, poi assomigliava di più al fastidioso abbaiare di un cane, che ad un growling serio. Non c’è bisogno di dire che il pubblico stava lasciando la sala in massa per dedicarsi ad una più interessante birretta. Ma dopo un quarto d’ora di strazio, il gruppo ha inserito il turbo cambiando il pastrocchio sonoro di poco prima con un black metal sinfonico potente, diretto e molto bello. Il cantante ha improvvisamente smesso di emettere latrati per incominciare a cantare sul serio. La seconda parte dello show di questi ragazzi bernesi è stata di livello decisamente superiore alla prima. Veramente una strana cosa perché i gruppi sembravano due diversi: il primo scarso e il secondo bravissimo.
Non essendo riusciti a comprendere molto di questo strano show in due tempi, i presenti si sono preparati ad ascoltare il terzo gruppo della serata: i deathster Commander. Questo gruppo composto da soli tre elementi (dei quali la bassista è una ragazza) propone un bellissimo death metal fortemente ispirato al sound made in Florida di Morbid angel, Deicide e compagnia bella. Ma dati i nomi delle altre band che hanno suonato sta sera, le persone presenti al Dynamo sono in gran parte blackster, di conseguenza quasi nessuno ha apprezzato l’operato dei Commander. Peccato perchè costoro sono veramente bravi e sicuramente avrebbero meritato un po’ più di considerazione. Questa band, inoltre è l’unica che ha accusato problemi audio: la loro chitarra era troppo potente e dunque nei brani più aggressivi faceva vibrare il condotto dell’aerazione.
Finito il concerto dei Commander è il turno dei tedeschi Equilibrium, headliner della Knüppel nacht 2006. Come tali, i nostri avevano a disposizione un’oretta abbondante di concerto. Ma suonare per un ora quando si ha alle spalle un unico disco (che dura meno di 60 minuti per di più) non è esattamente facilissimo. Indi, per tirare alla lunga, gli Equilibrium continuavano ad interrompere lo show per parlare fra un brano e l’altro. All’inizio, hanno perfino fatto una falsa partenza: partendo con una epicissima cavalcata tipo Iron Maiden, per poi subito interromperla con un lungo monologo di oltre due minuti. In questa maniera il concerto non è mai riuscito a partire veramente. E ci credo, non hanno fatto due brani di seguito senza una lunga interruzione in mezzo. Per finire, hanno pure dovuto ripetere due brani. Purtroppo hanno lasciato da parte una delle loro canzoni più belle, dove canta anche una ragazza dalla voce magnifica. L’unica parte veramente interessante del concerto, è stata quando il cantante ha invitato alcuni ragazzi sul palco e poi si è lanciato in mezzo al pubblico per fare body surf. In fine il gruppo si è defilato senza neanche salutare e sulle prime, nessuno ha capito che il concerto fosse finito e quando è partita una canzone che tanto assomigliava ad un vespero, si pensava fosse ancora il turno degli Equilibrium, ma non erano loro: il DJ del Dynamo aveva messo su un CD.
La knüppel nacht è stata veramente un concerto interessante peccato solo che gli headliner debbano ancora fare un po’ di gavetta prima di poter essere ancora il gruppo principale di una qualsiasi manifestazione.
Da zurigo è tutto, alla prossima
Report a cura di Elisa Mattei
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