Terminato il tour della momentanea reunion degli storici Accept il colonnello Udo Dirkschneider ritorna ad occuparsi del suo gruppo vero e proprio; gli omonimi U.D.O. alla prese con il tour promozionale della decima fatica in studio, molto "originalmente" intitolata Mission n° X.
Un buon numero di persone si assiepa all'ingresso del locale per assistere al concerto che si svolgerà senza alcun gruppo di supporto, l'aria che si respira è quella degli eighties, lo si capisce dall'abbigliamento dei metallers ma soprattutto dall'età media dei presenti e per una volta sono tra quelli che la abbassa.
Una volta aperti i cancelli ci aspetta lo show, aperto da un Udo con cappotto in pelle, spalline militari e con gli occhiali da sole. Un inizio potente e travolgente vieneaffidato alla titletrack dell'ultimo "Mission n° X" che subito cattura a scalda gli animi dei presenti, a vederlo sul palco sembra quasi che gli anni non siano passati per il singer teutonico se a tradirlo non ci fossero capelli bianchi e qualche ruga.
Nessuna scenografia è presente sul palco se non una batteria luccicante, probabilmente nuova di pacca, suonata da un nostro connazionale, Francesco Jovino che ha metà concerto ci delizierà con un solo di batteria, sorte che toccherà anche allo svizzero Igor Gianola ed alla sua chitarra.
La set list prenderà un pò da tutta la discografia con pezzi recenti come "Mission n°X" o "Thunderball" a brani leggermente più stagionati come "Trip to Nowhere" o "Indipendence day"dalla discografia degli Accept vengono ripescanti invece tre brani immancabili "Princess of the dawn", "Metal heart" e "Balls to the wall" gli ultimi due tenuti per il gran finale.
Al termine dello show ci sarà chi accusa l'esclusione di troppi brani storici della vecchia band ma va anche detto che siamo qui suonavano gli U.D.O. con ben dieci dignitosi album all'attivo e trovo quindi giusto anche nei confronti di tutta la band che possano suonare i loro brani. Non avranno la carica e l'energia dei vecchi Accept ma combinati con le capacità di un grande singer e di ottimi musicisti abbiamo comunque assistito ad un gran concerto. Questa ovviamente è solo la mia opinione.
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Report a cura di Paolo Manzi
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