Se per caso navigando sulle pagine di Holymetal avete già dato una letta al report del mio collega di Milano su questo concerto, credo possiate tralasciare quanto segue. Nonostante questo, per noi “autoctoni” si è trattato di un vero e proprio evento: orde di gente di ogni tipo, tra metallari, dark e truzzi, hanno invaso la nostra città e portato un po’ di vita, tutto per il concerto di un gruppo che chi scrive credeva pressoché sconosciuto ai più. E, bisogna dirlo, per essere la prima volta che il Taliercio ospita un evento di questo tipo, lo staff del New Age ha dato davvero un ottimo esempio di organizzazione, sia dal punto di vista logistico (il Taliercio è raggiungibile con i mezzi pubblici, a differenza del New Age Club) che dal punto di vista diciamo medico, perché vi era tanto di squadrone pronto a soccorrere le fragili ed emozionate fanciulle, vista la notizia degli svenimenti durante il concerto a Milano.
Così, una volta gettato uno sguardo attorno e constatato che stavo assistendo ad un grande meeting più che ad un concerto, prendo posizione e aspetto l’inizio delle danze.
Il difficile compito di aprire spetta ai milanesi Mellowtoy, e immaginatevi le reazioni delle presenti quando dalle prime note si capisce che si tratta di un gruppo crossover!!!! Subito iniziano i fischi, seguiti da vari cori intimidatori quali “Andatevene a casa” oppure “Dateci Ville Valo”; a discapito di questa fanatica inciviltà, tuttavia, la band “di casa” si comporta parecchio bene, soprattutto per merito dei due frontmen che riempiono il palco muovendosi qua e là, e della musica molto ritmata, particolarmente gradita al pubblico maschile.
Dopo questa abbastanza gradita parentesi, inizia l’attesa per l’esibizione degli H.I.M. : finalmente, quando sono circa le nove e un quarto (in perfetto accordo col ruolino di marcia), si spengono le luci, dall’alto vengono calati quattro candelabri in stile gotico, e sullo sfondo appare il logo della band, il tutto contornato da urla entusiastiche.
Ed ecco che la band fa la sua comparsa sul palco, partono le note di “ Rip Out The Wings Of A Butterfly”, tratta dal nuovo album Dark Light, e lo spettacolo ha inizio.
L’idolatratissimo Ville Valo si presenta in giacca gessata modello dandy e berrettone nero, stile “bello e dannato”, con tanto di sigaretta in mano (ma non lo sanno che da noi esiste la legge antifumo???), si avvicina al microfono, e conferma quanto descritto dai colleghi a proposito della sua performance milanese: è terribilmente senza voce, e sembra prendere tutte le canzoni di un tono più alte, senza però riuscirci, ottenendo solo un fastidioso effetto “gallina strozzata”.
Comincia così uno straziantissimo tour de force di circa un’ora e mezza, in cui più volte ho ceduto al sonno, salvata però dalla splendida “In Joy And Sorrow” prima ,e dall’assolo del batterista poi. Per il resto, un’incredibile monotonia, soprattutto nei giri di tastiera che sembravano sempre uguali, nel vedere Valo immobile come una statua e nel sentire le circa dodici canzoni “che si somigliavano un po’ tutte”, per poi scoprire, per fortuna, che questo effetto è dato solo in sede live. Ma se qualche malcapitato avesse avuto la malsana idea di recarsi a vedere gli H.I.M. senza conoscerli perfettamente, avrà certamente una pessima impressione e non sarà certamente andato a gironzolare nella homepage della band per scoprire che in realtà su disco non sono affatto male !!!
Peccato, peccato davvero, ma non credo sia il caso di essere pessimisti: le fans comunque hanno potuto ammirare i loro idoli, mentre noi, commentatori oggettivi, constatiamo le defaillances e vi invitiamo a dare ai nostri una seconda possibilità.
Report a cura di Tiziana Ferro
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