gni metallaro ha il suo gruppo non metal che adora: per me questo gruppo
sono i The Gathering. Non so, mi hanno sempre affascinato, preso con quel
loro strano genere, un misto di rock, piccole parti metal ormai scomparse,
accenni di elettronica, parti psichedeliche e poi l'affascinante voce di
Anneke a sovrastare tutto. Ecco ritornare il caldo a Milano ed eccoli
ritornare, a distanza di poco meno di un anno, col tour promozionale del
loro live semi-acustico "Sleepy Buildings". Giunto davanti al locale scopro
che i cancelli apriranno con un ora di ritardo e che non ci sarà nessun
gruppo di supporto.
Verso le 21.20, dopo una breve intro ecco salire sul palco Anneke, Renè,
Frank, Hans e la nuova bassista Marjolein e subito le rilassanti note di
"The Big Sleep" si diffondo nel locale. Il suono è cristallino, perfetto,
ogni strumento ha il suo spazio e si sente perfettamente. Anneke è
superlativa, non commette errore e conduce l'attento pubblico in un lungo
viaggio la cui colonna sonora sono dei piccoli condensati di emozioni. Pezzi
quali "Red is a Slow Colour", "Amity" o l'energica "Even the Spirits are
Afraid" vengono riproposte con quella carica in più, quella passione che
solo dal vivo si può trasmettere. Infatti sembra che la band riesca a
comunicare solo con i propri strumenti ciò che prova, soprattutto il
chitarrista Renè Rutten che sembra in trance, un tutt uno con il suo
strumento mentre suona. Le "vecchie" "Eleanor" e "In Motion - part 2" e le
ripescate "Stonegarden" e "Like Fountanis" dai primi 2 album del gruppo (nei
quali Annke non c'era ancora e la band era dedita a un genere molto più
vicino al death metal) vengono eseguite in versione acustica, acquisendo
nuova energia mentre la nuova "Sleepy Buildings" e "Broken Glass" da
Souvenirs sono dei brani per solo piano e voce nei quali Anneke mostra le
enormi capacità di cui è dotata, eseguendo parti veramente altissime, senza
comunque tralasciare la sua interpretazione personale ad ogni pezzo. La
scaletta è incentrata per lo più su "How to Meausure a Planet?" e l'ultimo
(bellissimo) "Souvenirs" da cui sono estratte ben 5 canzoni tra le quali
spicca l'immensa title-track che in sede live è ancora più emozionante che
in studio. Sulle tristi note di "Jelena" la band (visibilmente emozionata)
ringrazia e lascia il palco per poi tornarci richiesta a gran voce dal
pubblico poco dopo a eseguire le ultime 2 canzoni: la pink-folydiana "These
Good People" e la lunga "Black Light District" prima di congedarsi
definitivamente dopo 2 ore piene di concerto.
Sicuramente un ottimo concerto con il gruppo in ottima forma, capace di
"portare" con se il pubblico in un lungo viaggio dentro sé stessi. Grazie
Gathering!
Un appunto: Chi diceva che i The Gathering sono il gruppo non più metal più
amato dai metallari aveva ragione vedendo che buona parte (un buon 80%) dei
presenti erano metallari!
Scaletta: (Grazie Ruben!! Tvtb!)
Big Sleep
Red is a Slow Colour
Marooned
Broken Glass
Saturnine
Amity
Souvenirs
Travel
Like Fountnais
Eleanor
Even the Spirits are Afraid
Sleepy Buildings
In Motion #2
Stonegarden
Jelena
encore:
These Good People
Black Light District
Report a cura di Simone Bonetti
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