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The Gathering - 3/17/2004 - Transilvania Live - Milano

gni metallaro ha il suo gruppo non metal che adora: per me questo gruppo sono i The Gathering. Non so, mi hanno sempre affascinato, preso con quel loro strano genere, un misto di rock, piccole parti metal ormai scomparse, accenni di elettronica, parti psichedeliche e poi l'affascinante voce di Anneke a sovrastare tutto. Ecco ritornare il caldo a Milano ed eccoli ritornare, a distanza di poco meno di un anno, col tour promozionale del loro live semi-acustico "Sleepy Buildings". Giunto davanti al locale scopro che i cancelli apriranno con un ora di ritardo e che non ci sarà nessun gruppo di supporto.

Verso le 21.20, dopo una breve intro ecco salire sul palco Anneke, Renè, Frank, Hans e la nuova bassista Marjolein e subito le rilassanti note di "The Big Sleep" si diffondo nel locale. Il suono è cristallino, perfetto, ogni strumento ha il suo spazio e si sente perfettamente. Anneke è superlativa, non commette errore e conduce l'attento pubblico in un lungo viaggio la cui colonna sonora sono dei piccoli condensati di emozioni. Pezzi quali "Red is a Slow Colour", "Amity" o l'energica "Even the Spirits are Afraid" vengono riproposte con quella carica in più, quella passione che solo dal vivo si può trasmettere. Infatti sembra che la band riesca a comunicare solo con i propri strumenti ciò che prova, soprattutto il chitarrista Renè Rutten che sembra in trance, un tutt uno con il suo strumento mentre suona. Le "vecchie" "Eleanor" e "In Motion - part 2" e le ripescate "Stonegarden" e "Like Fountanis" dai primi 2 album del gruppo (nei quali Annke non c'era ancora e la band era dedita a un genere molto più vicino al death metal) vengono eseguite in versione acustica, acquisendo nuova energia mentre la nuova "Sleepy Buildings" e "Broken Glass" da Souvenirs sono dei brani per solo piano e voce nei quali Anneke mostra le enormi capacità di cui è dotata, eseguendo parti veramente altissime, senza comunque tralasciare la sua interpretazione personale ad ogni pezzo. La scaletta è incentrata per lo più su "How to Meausure a Planet?" e l'ultimo (bellissimo) "Souvenirs" da cui sono estratte ben 5 canzoni tra le quali spicca l'immensa title-track che in sede live è ancora più emozionante che in studio. Sulle tristi note di "Jelena" la band (visibilmente emozionata) ringrazia e lascia il palco per poi tornarci richiesta a gran voce dal pubblico poco dopo a eseguire le ultime 2 canzoni: la pink-folydiana "These Good People" e la lunga "Black Light District" prima di congedarsi definitivamente dopo 2 ore piene di concerto.
Sicuramente un ottimo concerto con il gruppo in ottima forma, capace di "portare" con se il pubblico in un lungo viaggio dentro sé stessi. Grazie Gathering!
Un appunto: Chi diceva che i The Gathering sono il gruppo non più metal più amato dai metallari aveva ragione vedendo che buona parte (un buon 80%) dei presenti erano metallari!



Scaletta: (Grazie Ruben!! Tvtb!)
Big Sleep
Red is a Slow Colour
Marooned
Broken Glass
Saturnine
Amity
Souvenirs
Travel
Like Fountnais
Eleanor
Even the Spirits are Afraid
Sleepy Buildings
In Motion #2
Stonegarden
Jelena

encore:
These Good People
Black Light District
 

Report a cura di Simone Bonetti

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