Devo ammettere che questa stagione di concerti si sta rivelando particolarmente fruttuosa per i seguaci veneti del metal estremo: il New Age Club è riuscito ad accaparrarsi veri e propri eventi, e tra questi spicca senza dubbio questa data.
L’unica cosa di cui mi rammarico è la scarsa affluenza che noto al mio arrivo, visto che sono riuscita a conquistare un posticino (soffertissimo) in transenna pur entrando mezz’ora dopo l’orario previsto per l’inizio. Meglio per me, penso, e mi accomodo in attesa del primo gruppo.
Neanche a dirlo, in una serata improntata al black metal, il gruppo a cui tocca aprire le danze, ovvero i finlandesi Amoral, propone circa mezz’ora di death metal!!! La band nordica, nonostante la giovane età dei componenti, si destreggia bene sul palco e riesce a catturare l’attenzione del poco pubblico presente, nonostante il sound magari non proprio originale (death con elementi crossover) ma di indubbia efficacia dal vivo.
Insomma, degli apripista niente male!
Sono circa le dieci quando gli Amoral lasciano il palco; appena il tempo di assestarsi, ed ecco che fanno la loro comparsa i black metallers tedeschi Endstille. Confesso di non aver bene a mente l’andamento della loro esecuzione, ma solo tanto, tanto headbanging, ma posso dire (e mi scusino i fans) che, a ricordo, si tratta di un gruppo discreto, che suona un discreto black metal molto lineare.
Finalmente si entra nel clou della serata, e noto che il locale improvvisamente si è riempito. Dietro di me, dove prima c’era quasi il vuoto, vedo un pienone di spettatori: è il momento dei Naglfar!!! Il quartetto svedese certamente si merita il titolo di miglior gruppo della serata, e credetemi, non sto affatto esagerando. L’impatto dal vivo è stato assolutamente travolgente e devastante, le canzoni tutte oscure e ritmate e mai monotone…una vera e propria rivelazione!!! In tour per promuovere il nuovo album Pariah, i Naglfar si sono resi protagonisti di una fantastica esibizione, e la sottoscritta dopo averli sentiti ha deciso di procurarsi quantomeno tutta la discografia.
Ancora in estasi per i Naglfar, mi defilo dalla transenna causa inconvenienti tecnici (mi hanno praticamente uccisa venendomi addosso pogando…), prendo una posizione più tranquilla e aspetto l’arrivo degli headliner.
Lo spettacolo ha inizio, e i Dark Funeral si presentano sul palco con tanto di armatura con pentacolo e face-painting .
Purtroppo, forse a causa del mio cambiamento di posizione, i predicatori del black metal svedese non mi sembrano altrettanto incisivi on stage dei loro compatrioti Naglfar, soprattutto per quanto riguarda la voce.
Le canzoni, tra cui spiccano “Open The Gates”, “Vobiscum Satanas” e “Attera Totus Sanctus”, tratta dall’omonimo ultimo album, sembrano più o meno somigliarsi tutte, fino quasi ad essere monotone; inconveniente, questo, riscontrato solo in sede live, visto che i brani registrati in studio sono invece degnissimi di nota.
Ed è così che l’ora e mezza dedicata alla band svedese passa piuttosto sotto tono, sia dal punto di vista musicale che da quello del pubblico, visto che comunque la quantità di presenti non è certo quella che ci si poteva aspettare da un gruppo di questo calibro.
Nel complesso, però, non posso che concludere che si è trattato di una sana, riuscitissima full immersion di metal estremo!!!
Report a cura di Tiziana Ferro
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