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Lord Belial - 4/16/2006 - Sedel - Lucerna (CH)

Lucerna è una città molto carina con un magnifico ponte in legno (purtroppo il ponte originale è bruciato una decina di anni fa e quello attuale è una fedele ricostruzione sulla quale campeggia a caratteri cubitali l’intimazione “vietato fumare”), tante chiese, castelli e torri medievali. Girare per il centro della cittadina è veramente piacevole perché dietro ogni angolo puoi trovare una fontanella, un antico pozzo o una statua che rendono l’atmosfera quasi fiabesca. Lucerna ospita anche il famoso museo dei trasporti, meta obbligatoria in caso di una visita alla città. Noi questa spettacolare cittadina l’abbiamo girata in lungo e in largo, ma dato che Holymetal non è decisamente un’agenzia turistica ma bensì un portale trattante musica metal, giungo subito a raccontarvi il principale motivo della nostra visita a Lucerna. Al Sedel, locale molto accogliente appena fuori città, sta sera suonano i Lord Belial. E io da brava corrispondente svizzera, come potevo mancare ad un appuntamento così importante? Appunto non potevo anche se ciò avesse comportato la mia autoflagellazione con rami di ginestra e successiva inginocchiatura sui ceci per espiare il fatto di avere insozzato la Santa Pasqua con un concerto del genere. Ma meno male il problema non si è posto e nessuno ci ha fulminati.
Dopo un lungo peregrinare per i quartieri di Lucerna siamo finalmente riusciti ad individuare il Sedel. Esso è uno stabile enorme in cima ad una collinetta che sicuramente oltre che ospitare concerti, serve anche da centro giovanile (non centro sociale, c’è una grande differenza). Entrati abbiamo recuperato facilmente i nostri accrediti e incontrato uno degli organizzatori che masticava un po’ di italiano e che ci ha subito riferito che i Dark fortress hanno annullato il tour a causa di una crisi epilettica che ha colpito il singer la sera prima. La causa del collasso sarebbero state le luci del palco troppo forti.
Allora dato che i gruppi da quattro sono scesi a tre, il concerto è cominciato con un oretta di ritardo. I primi a salire sul palco, sono stati i Born of Sin, una band dedita al death metal. Questo gruppo ha avuto un sacco di problemi con le casse: in fatti per tutto il loro concerto, è stato praticamente impossibile sentire le chitarre. Il tecnico dei Lord Belial è riuscito a mettere apposto il problema soltanto quando ai Born of sin restavano ancora solo due o tre pezzi da suonare. Dunque a causa di ciò, del loro sound si è potuto capire ben poco. Infatti si è intuito che facessero death soltanto grazie al possente doppio pedale del batterista e al timbro vocale growleggiante del cantante. Ovviamente il loro concerto non è stato esattamente entusiasmante. Alla terzultima canzone le chitarre hanno finalmente fatto il loro ingresso e i Born of sin hanno eseguito una bella versione di Bloodline degli Slayer, seguita da un altro paio di pezzi discretamente eseguiti. Ma ormai era tardi per rimediare al disastro fatto (non per colpa loro, chiaro) in precedenza.
Dopo di loro è il turno dei blackster Azamoth. Costoro sono dei simpaticoni che si presentano in pubblico con abiti di pelle e face painting. Per un blackettone, essere calvo può essere un ulteriore campo di sbizzarrimento per la creazione del suo corpse paint. È decisamente il caso del cantante degli Azamoth che non felice di pitturarsi solo il volto si è colorato tutta la testa facendosi dei disegni pure sulla pelata. Il suo look è decisamente particolare ma sortisce il suo malefico effetto. A completare l’opera, ci sta il suo particolarissimo timbro vocale. Egli possiede uno screaming davvero notevole: sembrerebbe un miscuglio fra una lamiera tirata sull’asfalto da un camion e uno che graffia una lavagna colle unghie, decisamente una cosa singolare e fuori dai soliti canoni di cantato black metal. Il sound della band non è altro che un mediocre black metal senza nessuna pretesa di originalità dove l’unico vero punto di forza, è appunto la voce. Ma il centinaio di head bangers accorsi qui sta sera apprezzano e pogano senza sosta (c’è da dire comunque che molti di loro sono completamente ubriachi e si aggrappano a tutto quello che trovano, per non cadere, mentre fanno girare i capelli). Meno male che tutti i problemi colle casse sono stati risolti e gli strumenti si sentono alla perfezione. Il Sedel possiede veramente un acustica ottimale.
Dopo gli Azamoth è finalmente il turno degli head liner Lord Belial. Appena iniziano a suonare, si nota subito il divario (sia musicale che visivo) di qualità fra loro e i due gruppi precedenti. Il cantante / chitarrista Thomas Backelin ha un magnetismo ed un carisma incredibili, e non da meno Hjalmar Nielsen, che con i suoi assoli di chitarra ha fatto letteralmente impazzire il pubblico presente. Di fatti soprattutto questi due musicisti sono riusciti a trainare i presenti in un headbanging forsennato ed ininterrotto fino alla fine. I Lord Belial hanno snocciolato un dietro all’altro i loro pezzi più classici alternati ai brani dell’ultimo disco, che sebbene sia in giro da poco tempo è già conosciuto a memoria da tutti gli astanti. Ad esempio si è scatenato il finimondo quando il singer ha introdotto Nocturnus. Davvero un bellissimo concerto e un ottimo modo di passare una Pascua un po’ alternativa. peccato solo che i nostri abbiano effettuato un po’ troppe pause fra un brano e l’altro.
Dopo l’ultimo pezzo “ufficiale” i nostri hanno concesso pure un bis.
Alla fine del concerto, abbiamo potuto tranquillamente incontrare i Lord Belial per fare alcune foto, berci una birra con loro e farci fare degli autografi. Bisogna dire che sono proprio dei ragazzi simpatici, nonostante la facciata cattiva che si impegnano a atteggiare sui dischi e durante lo show. Ma in fondo, meglio cosi no?

Report a cura di Elisa Mattei

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