Serata all'insegna del lato più oscuro del metal grazie agli svedesi Katatonia e agli
italiani Novembre, band che stanno riscuotendo un ottimo successo grazie ai nuovi
album (rispettivamente The Great Cold Distance e Materia), pubblicati da poco ma già ben
conosciuti dal pubblico.
Compito di aprire le danze per questa prima tappa italiana tocca ai Novembre,
visibilmente felici di fare tappa a Milano per presentarci i nuovi brani. La scaletta è ben
bilanciata tra brani nuovi (4 gli estratti da Materia) e brani che ripercorrono tutta la loro
carriera sin dal primo Wish I could Dream it Again. I suoni all'inizio si dimostrano
abbastanza inadeguati, con la batteria e il basso a coprire le chitarre ma soprattutto
l'ottima voce di Giuseppe Orlando che si sente solo a tratti. Per fortuna i suoni verranno
bilanciati meglio e verso metà concerto l'audio sarà finalmente buono, anche se la voce
rimarrà sempre un po' troppo bassa rispetto al resto. Buona comunque la prova di tutti i
musicisti e anche il nuovo bassista è già ben integrato nel gruppo. I presenti gradiscono
molto la prestrazione dei romani e vengono tributati i meritati applausi. Lo stile unico
della band risalta molto dal vivo grazie a ottimi brani quali Distances, Aquamarine, The
Dream of the Old Boats e soprattutto la stupenda Child of the Twilight. Dopo quasi un'ora di
concerto il gruppo lascia il palco tra gli applausi di un pubblico soddisfatto della
prestazione della band che sta continuando a raccogliere i meritati riconoscimenti.
Breve cambio di palco ed ecco salire i Katatonia che subito attaccano con Leaders,
opener anche del nuovo album. La band, forte ormai di una lunga esperienza dal vivo, tiene
bene il palco con anche il cantante Jonas Renkse nettamente migliorato come frontman. La
scaletta, nel caso dei Katatonia, sarà nettamente sbilanciata a favore dei 3 album più
recenti, a discapito dei primi album dei quali saranno proposti solo 3 pezzi, DeadHouse da
Discouraged Ones, For My Demons da Tonight's Decision e la conclusiva Murder da Brave Murder
Day, chiusura classica dei loro concerti. Dagli ultimi album saranno estratti invece i
restanti brani, sui quali ovviamente primeggiano gli estratti di The Great Cold Distance, che
dal vivo guadagnano ancora più punti rispetto alle già ottime versioni in studio. I suoni si
dimostrano buoni sin dall'inizio, suoni belli pieni e potenti per le chitarre e veramente
nitidi per quanto riguarda la voce. Ottima la prova vocale di Renkse, con alcune piccole e
azzeccate variazioni su alcune linee. Nota negativa sono le backing vocals del chitarrista
Anders Nystrom, più fastidiose che utili ma per fortuna i suoi interventi son stati veramente
limitati. Dal punto di vista prettamente musicale l'esecuzione è stata praticamente priva di
sbavature, con un'ottima prova offerta dal batterista Daniel. Il pubblico, che riempiva buona
parte del locale, è stato molto partecipe e una buona parte era impegnata a cantare i
ritornelli dei pezzi. Dopo quasi un'ora e 45 minuti la band lascia il palco tra gli applausi
generali di un pubblico che ha assistito a un ottimo concerto.
Report a cura di Simone Bonetti
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