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Grind Your Mother (Sabato) - 7/8/2006 - Birreria Music - Cologne (Bs)

Ad aprire il sabato tocca ad un altro gruppo locale, i più giovani tra i 3, gli Snotty Holes, side-project (un po’ demente, un po’ no) di diversi membri di gruppi bresciani. Nonostante i pochi presenti, i nostri fanno del loro meglio e intrattengono con una buona mezz’ora e con una buona tenuta di palco. A ruota tocca ai Sudden Death, che fanno del loro meglio, ma sembrano non accogliere troppo i favori del pubblico; anche la loro prestazione passa senza lasciare troppe tracce.
Come il giorno precedente avevamo goduto di un’incredibile doppietta italiana, così accade anche il sabato. Protagonisti questa volta sono i piemontesi Septycal Gorge ed i baresi Stench of Dismemberment, fautori di un brutal di stile americano, sparato sui presenti con un impatto e un tiro da stendere una mandria di bufali, con una precisione e una tecnica che amplificano esponenzialmente l’effetto della bordata proposta. Altri 2 vessilli da aggiungere sulla bandiera brutal tricolore, altrettanto 2 nomi che non sfigurano certo di fronte a diversi colleghi stranieri. E in scia ancora a quanto avvenuto il giorno precedente, tocca ancora ad un gruppo bresciano proseguire le danze: agli Underhate stavolta il compito di raccogliere la sfida di alta qualità precedentemente lanciata. L’impegno sul palco dei 4 è ineccepibile, il loro brutal a volte un po’ stenta a decollare, ma comunque gode dell’acclamazione del pubblico, anche amico, che si diverte e tributa gli onori.
Si rimane in ambito brutal prima della finale tritata grind, e il compito di congedare questo genere dalla manifestazione passa per le mani dei cechi Fleshless. Anche loro “amici” di molti locali, un po’ adottati bresciani, convincono decisamente di più dalla precedente calata in Italia nell’autunno scorso. Applausi convinti e urla di apprezzamento segnano la fine anche del loro concerto, variegato su tutta la loro carriera e prediligendo il penultimo.
E’ delirio assoluto del pubblico per il momento spagnolo, Machetazo e Avulsed; e pensare che i primi avevano qualche perplessità e paura sulla reazione! Dalla prima canzone in poi è in continuo dimenarsi e supportare per il gruppo culto horror grind di La Coruña, e d’altro canto i 3 iberici sfoderano una prestazione tutta attitudine e sudore, e nonostante questo di alta qualità, vedere il batterista-cantante per credere. Cambio palco e via con gli Avulsed, anch’essi accolti entusiasticamente e anch’essi in cambio offrono una prestazione sopra le righe, con l’incredibile voce di Dave Rotten a farla da padrone, anche a livello di figura sul palco. Qualche problema tecnico rallenta la performance, e purtroppo è costretta a finire obbligatoriamente con un promoter che deve togliere la corrente, causa troppo dilungamento.
A intermezzo dei gruppi stranieri c’è forse quello che attualmente è il gruppo italiano più conosciuto e più apprezzato all’estero: i Cripple Bastards. Grind tutto personale da più di 10 anni (anzi, ormai sono quasi 20) e innumerevoli concerti in giro per il mondo, che si fanno tutti vedere nel momento in cui salgono sul palco. La prestazione di stasera rientra nella media delle solite viste negli ultimi tempi, forse appena appena più sottotono e con un po’ di coinvolgimento in meno, ma questo certo non basta a demoralizzare o a diminuire l’impegno del gruppo. La scaletta al solito ripercorre la loro carriera; e adesso siamo curiosi di sentire cosa di nuovo ci aspetta, dato che pare siamo vicini ad una nuova release.
Conclusione di serata (e manifestazione) sicuramente meno attesa e carica di tensione rispetto a quella prima, con un pubblico decisamente meno folto, ma comunque ben interessato a godersi dal vivo una delle più grandi leggende di grindc(g)ore underground, gli storici svedesi Rigurgitate.
Che è la fine si sente e si vede: si sente nel corpo per chi si è fatto i 2 giorni (saranno infatti pochi i momenti di grande coinvolgimento fisico del pubblico), e si vede guardando un quadro generale: tutti davanti e intorno al palco, e tutto il resto ormai poco importa. E risulta quindi un finale molto “amichevole”, molto “intimo”, con momenti anche simpatici, quando l’organizzatore Giovanni sale sul palco per spingere il gruppo a suonare ancora, e questi simpaticamente lo prendono in giro, o meglio, il cantante in particolare. Ma veniamo appunto al gruppo: intanto la sorpresa maggiore è dietro le pelli, dove si presenta il conosciutissimo Anders Jakobson, già dei Nasum. Per il resto, un po’ alcolizzati e un po’ devastati dal grande caldo che fa sul palco, il gruppo arriva alla fine della sua ora a disposizione un po’ trascinandosi, ma regalando comunque ottimi momenti di musica estrema e chicche di un passato anche lontano, infatti diversi pezzi vengono presi dal famoso ‘Effortless Regurgitation…’. E’ notte fonda, e in un attimo, appena i 4 finiscono la loro performance malata, il locale si svuota, lasciando allo staff il suo doloroso lavoro di pulizia e risistemazione.
Un’ottima due giorni di grande musica estrema e di alta qualità, con un’affluenza decisamente non convincente, anche se non disastrosa. Speriamo di rivedere ancora l’anno prossimo un festival come questo, e in conclusione non manchiamo di sottolineare il grande impegno e la grande fatica per superare mille problemi che hanno attraversato gli organizzatori: applausi a scena aperta a The Spew e tutti gli altri co-organizzatori, applausi meritatissimi, soprattutto se si conoscono le situazione trascorse e le fatiche passate per fare una cosa così in Italia.

Si ringrazia la redazione di www.benzoworld.com per il report che avete appena letto.

Report a cura di www.benzoworld.com

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