Ecco che ha inizio il primo dei 2 giorni di questo festival all’insegna del dark e del gotico in terra tedesca, nella cittadina di Hidlesheim, a una ventina di chilometri a sud di Hannover. In un aeroporto dimesso si svolge su 2 palchi, Main Stage e Hangar Stage (dentro ad un Hangar appunto) il M’ERA LUNA festival, gia conosciuto ed apprezzato da vari anni nella comunità Dark-Gothic-Metal europea.
Gli stili musicali rappresentati sui palchi, così come le band, sono vari, andando dal Gothic-Metal, al rock, al Dark-Wave, all’EBM, all’Industrial; per questo motivo, per la notevole quantità di gruppi che non conoscevo, così come per la presenza di 2 palchi con performances a volte accavallate, i vari stand e bancarelle di merchandising, accessori, vestiario del settore etc. da visitare (e dove impossibile tornare a mani vuote), mi sono avvalso della collaborazione dei miei compagni di viaggio.
Tempo di arrivare, parcheggiare ed entrare (fortunatamente abbiamo cambiato il biglietto con il bracciale il giorno prima), perdiamo le performance dei primi 4 guppi in scaletta, cioè : SONO, LLUTHER, NORTHERN LITE e REGICIDE.
Dopo gia qualche acquisto ecco che iniziamo a seguire i concerti:
GOTHMINISTER
Quando arriviamo in zona main stage la band norvegese ha gia iniziato a suonare.
Con la loro miscela di Gothic, Dark-Metal, Industrial ed elettronica il gruppo si fa apprezzare dal pubblico, che in effetti da queste parti sembra gradire questo genere di musica, ma il martellare cupo e ossessivo del sound non ha destato in me quel grande interesse. Giusto una sufficienza per la reazione della platea.
MIDNATTSOL
Ecco che fa il suo ingresso sul palco dell’Hangar la band guidata da Carmen Espanaes, la sorellina della gia conosciuta Liv Kristine Espanaes Krull.
Il gruppo, che si definisce sul suo sito Nordic Folk Metal, propone una musica con inserti sinfonici e qualche influenza gothic, con un cantato molto pulito che unito allo stile particolare della loro musica, crea un'ambientazione da favola nordica, che a volte ricorda anche lavori di Liv Kristine e dei Leave’s Eyes.
La poca esperienza in concerto si fa sentire e le regolazioni audio sicuramente non fanno giustizia alla performance, che nell’insieme comunque è stata anche interessante.
La Band comunque fa il suo lavoro nelle 7 canzoni proposte, praticamente prese dal loro album “Where Twilight Dwells”, posso citare quindi pezzi come le piacevoli “Another Return” e “Lament, poi “Desolation” e “Infinite Fairy Tale”.
L’ impressione alla fine del concerto è che il gruppo ha delle potenzialità che deve sviluppare con l’affiatamento e l’esperienza sui palchi, per conoscere appieno i propri mezzi. Magari Carmen dovrebbe cercare di rimanere piu fedele alle linee vocali originali dei pezzi; per il resto la bassista Birgitte, i chitarristi Christian e Daniel, il batterista Chris e il tastierista Daniel mi è parso abbiano suonato senza commettere particolari errori, muovendosi per il palco ove possibile.
Uscendo un attimo a prendere aria ascolto qualcosa dei GIRLS UNDER GLASS, che a quanto sento suonano un misto di dark-wave elettronica con inserti ebm, genere che in effetti non mi piace, quindi rientro nell’ hangar a seguire altro.
DOPE STARS INC. (Report di Tristan Wolfchrane)
Dope Stars Inc…. italians do it better
Purtroppo non ho seguito con attenzione la loro performance al M’era Luna, ma quel poco che ho sentito mi è bastato per capire che ormai la formazione capitolina (tranne per un membro di Milano) è ormai una delle realtà più affermato in campo Rock ‘n’ EBM.
Il pubblico tedesco (soprattutto le tante fanciulle presenti) inneggiano al gruppo con calore, ormai i Dope (anche se nati da pochi anni) son una band fortemente radicata ed apprezzata in Germania.
L’acustica dell’Hangar non è delle migliori ma la gig è stata ottima e i ragazzi del gruppo molto bravi su palco.
Complimenti! Un’altra band italica che gli Altri ci invidiano!
Nei vari giri per spese e cibo non vediamo le prestazioni live di MESH, LIV KRISTINE, FUNKER VOGT, UNHELIG e DIE KRUPPS.
SAMSAS TRAUM (Report di Nurse Necro)
Dunque, quando ho saputo di dover recensire questo gruppo, ho pensato che avrei potuto gia scrivere il mio contributo prima di vedere il concerto, visto la performance (ahimè.. perché in cd a me loro piacciono tantissimo) penosa al M’era Luna di due anni fa. E invece gia dalla prima canzone mi sono dovuta ricredere. Il cantante, Alexander Kaschte, oltre ad avere subito una notevole trasformazione di look e di peso (trasformazione tale da far indurre a pensare a me e all’amico che era li con me che avessero cambiato cantante), ha migliorato le sue doti canore, riuscendo finalmente a raggiungere anche nelle esibizioni live un buon livello.
Quindi la mia impressione di questo gig è assoultamente positiva e credo che chiunque li abbia visti concorderà con me. Il pubblico ha partecipato con entusiasmo, stimolato forse anche da tutto il merchandising che come al solito lanciano copioso dal palco. Bellissima l’esecuzione di “Die Zärtlichkeit der Verdammten” con tanto di bambolina e quella di “Ein Herz und eine handvoll Asche”. Non avrei mai pensato di dirlo prima, ma ora posso farlo: da vedere. 7 a loro.
BLUTENGEL (Report di Ryan)
Questa volta sono pronto quando i Blutengel calcano il palco principale. La band di origine tedesca ha nomea di non essere troppo gradita al pubblico teutonico, ma l'affluenza è ovviamente considerevole.
La prima cosa che mi salta all'occhio è la presenza di molti attori sulla scena. Osservando bene noto che sono tutti ben in carne e svestiti. Chris Pohl imbraccia il microfono e si muove sul palco. Sarà l'orario, sarà quel che sarà ma forse mi aspettavo qualcosa di più da una band che ha un nome così blasonato. Indubbia è la classe è la qualità del prodotto, ma resta uno show un po' insipido.
La gente sprona e acclama comunque il frontman e i pezzi più famosi vengono cantati e ballati da un mare di gente! Dopo aver visto Terminal Choice mi accorgo che qualcosa non va, forse un calo che, a volte si può presentare. Da rivedere. Voto 7-.
TRISTANIA (Report di Ryan)
Sognavo di vederli da anni. A volte i sogni si avverano... ed eccomi nell’hangar ancora una volta (anche se in questa occasione un pò contrariato per la location e l'orario) a cercare la posizione migliore per godermi lo spettacolo. Vibeke è indiavolata! Non si ferma un istante! Incredibile accertare quanto sia pulita la sua voce dal vivo.
Resto incantato un po' da questa presenza magnetica, mi lascio cullare dalle tristi melodie del combo Norvegese. La prestazione è di indubbio livello. Pecca solo in taluni momenti il bassista, forse non al top, sia nel tenere il palco sia nell'esecuzione. La scaletta ripercorre in lungo e in largo la carriera ormai decennale della goth band ma quando si incappa in capolavori come “Beyond thy veil” il pubblico si scoglie!
Superbi. Voto 8.
Dopo i Tristania siamo stati nell’Hangar, non potendo quindi assistere ai FRONTLINE ASSEMBLY.
DEATHSTARS
Penultima band per il palco dell’Hangar, band di cui praticamente avevo visto 2 video. Il gruppo si presenta sul palco con divise militari e visi sbiancati, il cantante in piu con accessori kitch come 2 boa pelosi al collo.
La proposta del combo svedese si rifà molto a varie band gothic-industrial metal, con varie strizzatine d’occhio a Manson e Rammstein, con pezzi però non molto dissimili tra loro, che fanno colpo sul pubblico di un festival come questo per l’attitudine, soprattutto gli atteggiamenti del frontman Whiplasher, che sicuramente piacciono a molte apparteneti del sesso femminile presenti e per l’appunto non manca nemmeno un bacio tra il cantante e il chitarrista.
Sicuramente d’effetto il pezzo “Semi-Automatic” da “Syntetic Generation” del 2003 così come “Cyanide” da “Termination Bliss” del 2006; segnalo anche il pezzo “Tongues” sempre da “Terminal Bliss”.
Meritata appieno una sufficienza abbondante per l’impegno sul palco, comunque senza commettere particolari errori e suonando in fondo abbastanza bene, riuscendo a far smuovere buona parte del pubblico presente.
Anche qui per mancanza di tempo e coincidenze con Deathstars e The Gathering, saltiamo i NITZER EBB.
THE GATHERING
Ecco quindi nello spazio di 1 mese che ho il piacere di assistere per la seconda volta ad una performance live degli olandesi “The Gathering”.
Le luci si abbassano nell’Hangar ed ecco salire sul palco, vestiti semplicemente e senza bisogno di fronzoli, Anneke, Hans, Marjolein, Rene e Frank ad attaccare con la bella “Shortest Day” tratta dall’ultima fatica “Home”, cosi come la seguente “In Between”, un buon inizio, anche se i suoni non sono proprio perfetti.
A seguito di queste canzoni i nostri ci propongono uno dei classici, “Liberty Bell”, (dove il pubblico, per la maggior parte tedesco, anche se risaputamene abbastanza statico si scalda un pò), seguita da “Probably Built in the Fifties” entrambe da “How to Measure a Planet” del 1998; ritorniamo a “Home” con il sognante brano “A Noise Severe”, per poi passare a “Saturnine”, da “If_than_else” del 2000.
Arriva poi una tripletta di pezzi che veramente mi piacciono molto, “In Motion #1”, “Eleanor” e “Strange Machines”, tutte e tre dal primo album della band con Anneke, ovvero “Mandylion”, datato 1995, ma non per questo sempre con un sound attuale, così il pubblico è definitivamente conquistato. La chiusura di quest’ennesimo bel concerto è data da “Travel” altro brano pescato da “How to Measure a Planet”.
Confermo e ribadisco, come la volta precedente che ho assistito a un loro show, che questa band merita proprio di essere vista ed ascoltata, tutti i membri hanno dato prova di una buona prestazione, come sempre Anneke ha incantato i presenti con la sua voce, sempre muovendosi per tutto il palco, regalando a tutti molte emozioni.
Marjolein mi è sembrata in forma e contenta di suonare, anche se a volte il suono del basso non mi ha convinto come regolazione, Rene suona bene come ci si aspetta, Hans detta il ritmo dietro alle pelli senza errori e Frank intesse le melodie che accompagnano tutto il gruppo e aumentano l’emotività di questa performance.
Musicalmente e come qualità sonora ho preferito l’esibizione all’evolution festival, anche se come feeling e ambiente sono molto indeciso, forse però questa band si gusta di più in un’atmosfera di buio e luci come questo. Comunque molto positivo.
Esco per raggiungere gli altri miei compagni di ventura che nel frattempo hanno seguito un altro concerto sul Main Stage.
BAUHAUS
Ormai quando arrivo in zona main stage il concerto di questa storica band post-punk dark-wave è ormai quasi al termine, però per quel poco che riesco ad ascoltare mi fa apprezzare la classe che gente come loro ancora riesce a dimostrare. Peccato non averli potuti seguire dall’inizio del concerto. Da rivedere in un’altra occasione.
Serata finita, si torna al nostro alloggio, a domenica.
Report a cura di Marco “Mac” Brambilla (dove non specificato)
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.