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In Flames + Devil Driver + Caliban - 4/29/2004 - Alcatraz - Milano

Ecco giungere finalmente il 29 aprile per vedere tornare a calcare un palco italiano, dopo 2 anni di assenza, gli In Flames, freschi autori di un nuovo e buon album quale Soundtrack to your Escape.
Causa intoppi,  non meglio  precisati l'apertura viene ritardata di un'ora e mezza, i concerti invece che iniziare alle 18.30 come segnato sul sito iniziano alle 19.45, 2 gruppi spalla invece che tre. Nonostante i vari problemi i vari gruppi riescono a suonare e a proporre per intero le loro scalette.
Sorvoliamo sui 2 gruppi spalla autori si di una buona prova ma ciò che mi lascia molto perplesso è la ripetitività della loro proposta: i Caliban ci propinano uno strascontanto mix di hardcore e metal già sentito e risentito mentre i Devi Driver escono direttamente da quella mischia infinita di gruppi dediti al crossover più piatto e trito e ritrito che tanto piace ai più piccoli. Per cui concentriamo la nostra attenzione sulla prova degli headliner ignorando questi gruppi dei quali, secondo me, la scena musicale ne farebbe volentieri a meno.
Lo stage è scarno, niente amplificatori sul palco, solo le lettere cubitali del loro nome dietro la batteria e delle luci (che saranno veramente ottime per tutto lo show). Dopo una lunga intro verso le 22.10 ecco salire sul palco gli In Flames al completo che, dopo aver salutato il pubblico, partono con Dead Alone, 3° song del loro nuovo album. La scelta di usarla come opener è buona e infatti il pubblico inizia già a pogare e a cantare con Friden. Segue a ruota la bellissima Pinball Map che i presenti dimostrano di gradire e conoscere alla perfezione tanto che il ritornello è cantato dal solo pubblico con notevole soddisfazione della band. Band che vuole dare una bella botta iniziale e infatti ecco la veloce System da Reroute to Remain e la devastante Wacth them Feed (che molto deve agli At The Gates) che colpiscono in pieno gli spettatori. Dopo questa prima parte più sostenuta vengono proposte song più "melodiche" come Episode 666 o Embody the Invisible alternate a episodi più recenti come Trigger o Cloud Connected che fanno tirare un pò il fiato al pubblico che comunque continua a cantare incitato da Friden che si dimostra veramente un ottimo frontman, capace di trascinare con sé tutti presenti. Veramente impressionante la partecipazione di tutti durante l'ormai inno Only for the Weak nella quale il singer invita i presenti a saltare su e giù e tutti rispondo all'appello. A sorpresa viene eseguita Square Nothing, presentata da Friden come la canzone alla Scorpions degli In Flames. Dopo questa parentesi di canzoni "vecchie" (chiusa dalla bellissima Clayman e da Gyroscope) la band ci propone una carrellata altri estratti dal nuovo album quali Touch of Red, Like you Better Dead e la veloce In Search For I che acquistano nuova potenza dal vivo essendo alleggerite di buona parte delle sovrincisioni presenti sul disco. Dopo un breve (e sfortunatamente unico) salto nel passato della band con la classica Behind Space il concerto si avvia verso la fine con l'esecuzione del nuovo singolo The Quiet Place, la bellissima Colony e l'ottima My Sweet Shadow sulla quale la band si congeda dal pubblico, ringraziando calorosamente tutti per essere venuti ad assistere al loro show.
In fin dei conti un ottimo concerto del gruppo, che si dimostra un'autentica macchina da guerra dal vivo capace di far divertire i presenti. Unica pecca della serata è stato un pò il suono all'inizio con la voce bassa e le chitarra troppo impastate. Problemi che fortunatamente si sono risolti nel giro di poche canzoni.

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Report a cura di Simone Bonetti

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