Ecco giungere finalmente il 29 aprile per vedere tornare a calcare un palco
italiano, dopo 2 anni di assenza, gli In Flames, freschi autori di un nuovo
e buon album quale Soundtrack to your Escape.
Causa intoppi, non meglio precisati l'apertura viene ritardata di
un'ora e mezza, i concerti invece che iniziare alle 18.30 come segnato sul
sito iniziano alle 19.45, 2 gruppi spalla invece che tre. Nonostante i vari problemi i
vari gruppi riescono a suonare e a proporre per intero le loro scalette.
Sorvoliamo sui 2 gruppi spalla autori si di una buona prova ma ciò che mi
lascia molto perplesso è la ripetitività della loro proposta: i Caliban ci
propinano uno strascontanto mix di hardcore e metal già sentito e risentito
mentre i Devi Driver escono direttamente da quella mischia infinita di
gruppi dediti al crossover più piatto e trito e ritrito che tanto piace ai
più piccoli. Per cui concentriamo la nostra attenzione sulla prova degli
headliner ignorando questi gruppi dei quali, secondo me, la scena musicale
ne farebbe volentieri a meno.
Lo stage è scarno, niente amplificatori sul palco, solo le lettere cubitali
del loro nome dietro la batteria e delle luci (che saranno veramente ottime
per tutto lo show). Dopo una lunga intro verso le 22.10 ecco salire sul
palco gli In Flames al completo che, dopo aver salutato il pubblico, partono
con Dead Alone, 3° song del loro nuovo album. La scelta di usarla come
opener è buona e infatti il pubblico inizia già a pogare e a cantare con
Friden. Segue a ruota la bellissima Pinball Map che i presenti dimostrano di
gradire e conoscere alla perfezione tanto che il ritornello è cantato dal
solo pubblico con notevole soddisfazione della band. Band che vuole dare una
bella botta iniziale e infatti ecco la veloce System da Reroute to Remain e
la devastante Wacth them Feed (che molto deve agli At The Gates) che
colpiscono in pieno gli spettatori. Dopo questa prima parte più sostenuta
vengono proposte song più "melodiche" come Episode 666 o Embody the
Invisible alternate a episodi più recenti come Trigger o Cloud Connected che
fanno tirare un pò il fiato al pubblico che comunque continua a cantare
incitato da Friden che si dimostra veramente un ottimo frontman, capace di
trascinare con sé tutti presenti. Veramente impressionante la partecipazione
di tutti durante l'ormai inno Only for the Weak nella quale il singer invita
i presenti a saltare su e giù e tutti rispondo all'appello. A sorpresa viene
eseguita Square Nothing, presentata da Friden come la canzone alla Scorpions
degli In Flames. Dopo questa parentesi di canzoni "vecchie" (chiusa dalla
bellissima Clayman e da Gyroscope) la band ci propone una carrellata altri
estratti dal nuovo album quali Touch of Red, Like you Better Dead e la
veloce In Search For I che acquistano nuova potenza dal vivo essendo
alleggerite di buona parte delle sovrincisioni presenti sul disco. Dopo un
breve (e sfortunatamente unico) salto nel passato della band con la classica
Behind Space il concerto si avvia verso la fine con l'esecuzione del nuovo
singolo The Quiet Place, la bellissima Colony e l'ottima My Sweet Shadow
sulla quale la band si congeda dal pubblico, ringraziando calorosamente
tutti per essere venuti ad assistere al loro show.
In fin dei conti un ottimo concerto del gruppo, che si dimostra un'autentica
macchina da guerra dal vivo capace di far divertire i presenti. Unica pecca
della serata è stato un pò il suono all'inizio con la voce bassa e le
chitarra troppo impastate. Problemi che fortunatamente si sono risolti nel
giro di poche canzoni.
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Report a cura di Simone Bonetti
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