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W:O:A 2006 (sabato) - 8/5/2006 - Open Air Festival - Wacken (D)

Oggi a svegliarci non è il black metal ma il sole che rende tutte le tende troppo calde per permetterci di continuare a dormire, ed è un bene, perché finalmente capiamo che l’inferno di fango, almeno per quest’anno, è scongiurato.
L’apertura delle ostilità oggi è affidata agli Aborted (voto 6) niente di speciale nella loro prestazione, l’unica nota positiva è stata la loro cover di “Heartwork” una canzone dei Carcass, per il resto fortuna che hanno suonato solo 45 minuti.
Sicuramente migliore è invece stato lo show dei Fear Factory (voto 7,5), nonostante suonino quasi a mezzogiorno la band di Raymond Herrera sforna un ottimo spettacolo dall’esecuzione di “Cyberwaste” e “Archetype” alla particolarmente violenta “Demanufacture”. Molto simpatici sono stati gli auguri di buon compleanno che la band ha tributato al suo chitarrista Christian Olde Wolbers con tanto di canzoncina “happy birthday”, ma, meglio, è stato l’intro di “Walk” dei Pantera che ha preceduto “Linchpin”. La chiusura perfetta è stata infine affidata a “Replica”.
Nulla di deludente dalla prestazione degli Arch Enemy (voto 7) un buon show ben gestito. Aprono con “Nemesis” e questo sarà ad un continuo mix d’aggressività e melodia. Angela Gossow stupisce ancora gente come me che non capisce come una ragazza così piccina ed attraente possa tirar fuori una voce da demone, in ogni caso gestisce bene sia il palco sia il pubblico. Forse solo l’ora dell’esibizione ad essere un po’ indigesta dato che hanno suonato nel primo pomeriggio, ma l’affluenza c’è stata e non ha deluso, il concerto si conclude con “We Will Rise”.
A calcare per l’ennesima volta il True Metal Stage di Wacken sono i Gamma Ray (voto 8), la band power di Kai Hansen è al massimo e gioca pure in casa, lo spettacolo è assicurato. Dopo un inizio con “Gardens Of The Sinner”, i tedeschi propongono subito “New World Order” e la storica “Man On A Mission” che precede l’annuncio, non solo stanno già preparando il nuovo album, ma è già stato scelto il titolo: “Land of the Free part II”. “Fight” è il brano che anticipa di poco la singing session di “Heavy Metal Universe”, dove tutto il pubblico si sgola per far felice il folletto Kai. I quattro pezzi forti dello show sono però stati tenuti per ultimi, infatti, dopo “Rebellion In Dreamland”, zio Kai regala ai suoi fan una cover di “I want Out”, cover del suo ex-gruppo gli Helloween, e una lunghissima “Somewhere Out In Space” che precede la chiusura dello show con “Send Me A Sign”. Uno show rodato che non potrà mai fallire, la musica dei Gamma Ray difficilmente riuscirà a stancare il pubblico anche grazie agli infiniti cavalli di battaglia che può pescare dalla sua ultra decennale discografia. Questa non sarà sicuramente l’ultima volta che li vedremo sul palco del festival più grande d’Europa!
Ora è invece tempo per il serpente bianco, ancora presente e sembra voler rimanere all’attivo sul palcoscenico, riuscendo ancora ad emanare una grande energia e ad appassionare vecchi e nuovi fans! Gruppo storico che ha ospitato gente di tutto rispetto come Steve Vai, torna a mostrarci tutta l’esperienza accumulata nel suonare da cosi tanto tempo. Si parte con una canzone dei Deep Purple “Burn” per poi essere inondati da un’ora e un quarto di “hard rock!” Si odono pezzi quali “Fool for your loving” “Ready an’Willing”, “love ain’t no stranger”, ma anche a parti strumentali come un buon assolo di batteria ed uno di chitarra che forse non sono i migliori al mondo ma dimotrano lo’indiscussa capacità del gruppo, e poi ancora titoli come “Give me all your love”, “Still of the night” “Wine women and song”, “Is this love”, “Crying in the rain”, “Here i go again” , “Bad boys”. Grande concerto e grandi emozioni, dimostrazione che il rock non morirà mai!
Giusto il tempo di bere tre o quattro birre (una ventina di minuti) e sul party stage sono attesi i death metallers Atheist (voto 8). Tecnicissimi e molto particolari gli Atheist ricompaiono sulle scene del metal dopo un lungo periodo di astinenza, nonostante abbia avuto il piacere di vederli all’Evolution festival in Italia non mi sono perso l’occasione di rivedermeli qui in Germania. Lo show è veramente ottimo e la band mostra la sua completa maturità suonando come se nulla fosse le loro complicate canzoni dando spettacolo e dimostrando che, anche pezzi cosi particolari possano essere resi ascoltabili, se si possiede la loro abilità nell’eseguirli!
Così ascoltiamo pezzi come “On the slay”, “Unholy war”, “Retribution”, “I Deny” dedicata al bassista Roger Patterson deceduto nel 1991, e poi ancora “Breathe” e “Modern Man”. Grande prestazione quindi e c’è da pensare che come gruppo avrebbero meritato forse un po’ più spazio, ma hanno comunque ottenuto un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Die Apokalyptischen Reiter o Emperor? La scelta è difficile. Da un lato vi sono i folk metallers più famosi di Germania ma dall’altra la reunion della band norwegian black metal più famosa del mondo! La scelta non può che essere una: Emperor (voto 8,5).
Per la cronaca, i contemporanei Die Apokalyptischen Reiter suoneranno la seguente scaletta: Friede “Set me Dir (opener)”, “Barmherzigkeit, “Sehnsucht”, “Metal will never dies”, “Ghostriders in the sky”, “Dschingis khan” e hanno lanciato palloni giganti durante tutto lo show.
Interessante la scelta di far suonare un gruppo di Black metal norvegese leggendario e, forse, un po’ fuori luogo in un festival, subito dopo un leggendario gruppo Hard Rock come i White Snake, ma è proprio questo il bello di Wacken! Dopo molto tempo dunque la nordica band si ritrova sullo stage tedesco per uno dei possibili ultimi show fornendo un occasione da non perdere ai loro fans.
Il concerto del gruppo è stato ottimo, i suoni erano perfetti tanto che nessuno strumento sovrastava un altro e la voce si sentiva ben distinta. Ihsahn ha cantato splendidamente durante tutto lo show sia nelle parti in scream che nelle parti pulite. La band ha riproposto canzoni da tutto il loro repertorio (come ci si aspettava d’altronde) da album come: “IX Equilibrium”, “Anthems To The Welkin At Dust” e “In The Nightside Eclipse”. Un bel concerto quindi, anche se, l'atmosfera del festival non era forse quella giusta per un gruppo simile, ciononostante sono riusciti a chiamare attorno a se parecchie persone dalle quali si sono lasciati alla fine del concerto con un "Inno a satana" liberando lo spazio per i Motörhead.
Spettacolare la performance dei Motorhead (voto 8,5) headliner di questo Wacken 2006! La folla comincia già ad assieparsi sotto il palco all'inizio del concerto degli Emperor e prima che questi abbiano finito pare che tutto Wacken sia lì sotto in attesa. Un mare di gente incredibile dove inizierà un surfing selvaggio! Il concerto inizia con Lemmy che annuncia "we're Motorhead and we play Rock'n'Roll!" Un boato incredibile in risposta,bellissimo! Non ci si aspetta nulla di diverso da Mr. Kilminster e soci e nessuno nemmeno lo vorrebbe, iniziato con l'ovvia “We are Motorhead” il concerto prosegue con molti classici quali “Metropolis”, “No class”, “Over the Top” e regala ricordi con un paio di pezzi da “Another a Perfect Day” come “Dancing on your grave”; e ancora “R.A.M.O.N.E.S.” per non dimenticare la storica band. Il concerto include 1 paio di pezzi da Inferno, “Going to Brazil!”, “Sacrifice” con un assolo di batteria distruttivo!Grande Mikkey!
Anticipa la title track dal nuovo Kiss of Death, e ancora “No remorse” e “Killed by Death” (dove una notevolmente pettoruta e sconosciuta salta sul palco accompagnando Lemmy, ma chi cacchio era?!). Il concerto si conclude furiosamente con “Iron fist”, “Ace of Spades” e la long version di “Overkill”, giusto per massacrare quelli che erano ancora vivi e spezzare il collo a chi non aveva fatto ancora abbastanza headbanging! Così, con l'adrenalina che dà ancora botte nel cervello ci si allontana saltando e urlando Motorheeaaaaddd! e ci si chiede: "quand'è la prossima volta??!!"

Report a cura di Tommaso Bonetti, Dario Quadri, Elena Ferrari

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