Dopo un’ ora di strada finalmente giungo in vista delle luci al neon che, se
da una parte rendono il “Ristoro” piuttosto visibile, dall’altra lo rendono
simile ad un locale gay…
Lasciate perdere le considerazioni di tipo estetico, finalmente verso le 23
la serata si apre con gli Abyssal Storm, gruppo che non manca di carica,
soprattutto grazie al suo cantante che urla e si agita per più di un’ ora
dando prova di un’ottima resistenza, ma purtroppo gli aspetti positivi si
possono dire esauriti. Il gruppo propone infatti uno spettacolo thrash-black
piuttosto ripetitivo al quale la precisione non è stata invitata alienando
completamente la partecipazione del pubblico, fino al momento in cui si sono
udite le note di “Post Mortem” degli Slayer ,alla quale sono state attaccate
una sequela di altre cover pressoché indecifrabili, che hanno risvegliato il
pubblico sonnacchioso più per il coinvolgimento affettivo che per la qualità
dell’ esecuzione. Degna di nota è la presenza di una tastierista (che
probabilmente ha suonato perché era il suo compleanno) che ha saputo rendere
indimenticabili i suoi 35 secondi di esecuzione (passando il resto del tempo
a mangiarsi le unghie):
Finalmente, tra le imprecazioni dei Proclivity Gloom ai quali è stato eroso
un abbondante quarto d’ora, gli Abyssal Storm lasciano il palco a quelli che
si possono definire i legittimi proprietari.
Il palco che già nelle mani dei cinque componenti degli opener della serata
si dimostra ora veramente costrittivo nei confronti dei Proclivity Gloom che
sono un manipolo di sei persone (sette fino a poco fa). Ma questo non ha
importanza, per il metal si può e si deve anche soffrire.
Il gruppo prende subito le distanze dai suoi apripista per una performance
notevolmente più precisa dal punto di vista dell’ esecuzione e più
fantasiosa da quello del songwriting che da vita ad un gradevole black\gothic
metal, peccato che ci sia solo uno sparuto pubblico a goderne. Molto
positive in particolare le prestazioni del bassista nuovo di zecca e del
chitarrista “ritmico”, soprattutto per gli arpeggi.
I commenti negativi sono pochi e di scarsa importanza, i volumi non sono
ottimali e la timbrica della chitarra solista è quantomeno discutibile, ma
l’ impressione generale non ne è stata intaccata in modo notevole.
PERSONAGGIO DELLA SERATA: La tastierista degli Abyssal Storm.
Report a cura di Lorenzo Canella
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.