Sono passati pochi giorni dalla memorabile performance che i Moonsorrow hanno regalato, in
qualità di headliner, al pubblico del Ragnarök festival. Finalmente anche l'Italia, per la
prima volta in assoluto, può godere della presenza di quest'ottima formazione.
Sfortunatamente, sebbene su vari forum il pubblico italiano chiedesse a gran voce una presenza
del five piece, al momento di tirare i remi in barca si denota (tanto per cambiare) una ridotta
affluenza di pubblico, davvero più scarsa rispetto alle aspettative e certamente non
gratificante per chi nemmeno una settimana prima ha infiammato gli animi di oltre 3500
metallari tedeschi.
Chiusa questa breve parentesi aprono la serata, davanti ai famosi "4 gatti", i tedeschi
Debauchery forti del nuovo disco "Back In Blood". Per l'occasione si presentano
completamente ricoperti di sangue andando così ad enfatizzare, anche visivamente, quella che è
un death metal pesante e brutale.
Lo show scorre via lineare senza mai destare eccessivo interesse ma senza nemmeno annoiare. La
formazione appare compatta e precisa durante l'esecuzione della propria set list ma purtroppo
l'eccessiva staticità di tutti i componenti, unita delle melodie abbastanza ripetitive, non
giovano certo al gruppo, che si salva in corner grazie ai tempi ridotti riservati agli opener.
I successivi Swallow The Sun rappresentano invece l'enigma di questo tour. La loro
proposta, un doom lento e cadenzato che tenta di sfociare in più occasioni in un gothic poco
convincente, non si presta minimamente a quanto invece si andrà ad ascoltare con i Moonsorrow.
Sono in molti ad abbandonare la sala, mentre a chi resta non rimane che assistere ad uno show
statico e monocorde per non dire davvero noioso.
Una formazione davvero fuori luogo che, per di più, non sembra nemmeno essere in forma. L'apice
del concerto si raggiungerà alla sua conclusione, quando, finalmente, la band abbandonerà lo
stage per lasciar spazio alle star della serata.
I Moonsorrow, come spesso accade privi della loro brillante mente Henry Sorvali, si sono
da poco presentati sul mercato con un disco davvero ambizioso composto solamente da due
possenti e lunghe tracce.
Sarebbe stato impensabile riproporre per intero anche solo uno di questi brani e così
saggiamente il gruppo ha optato per un riarrangiamento di "Tuleen Ajettu Maa" eliminando
intro/outro e qualche altro fronzolo ma, nonostante tutto, facendola comunque durare parecchi
intensi minuti.
Anche altri brani sono stati riadattati in modo da risultare più efficaci in un contesto live;
spesso però si è andato a perdere dal punto di vista qualitativo (cori ed orchestrazioni),
andando comunque a recuperare qualche punto sull'aspetto visivo grazie soprattutto ai due
chitarristi che si sono impegnati il più possibile, muovendosi sul piccolo stage del
Transilvania. Dal canto suo il frontman Ville Sorvali si è dimostrato meno freddo e distaccato
rispetto ad altre precedenti performance a cui ho assistito, accennando anche qualche battuta,
come nel caso del simpatico siparietto in cui si soffia il naso con la scaletta. Mentre, dal
punto di vista vocale si mantiene quasi sempre su linee molto basse, riuscendo in maniera
convincente nel cantato growl ma omettendo quasi sempre il suo famoso e lancinante scream.
La set list spazia da tutta la discografia senza tralasciare nemmeno un disco andando così a
ripercorrere tutti i momenti salienti della band, per la gioia dei presenti che si dimostrano
preparatissimi sia sui brani di vecchia data che su quelli più recenti.
Nonostante tutto i cinque finlandesi escono vittoriosi anche da questa calata italica e
sicuramente torneranno a casa col ricordo si di un esiguo pubblico ma che ha supportato la band
per tutto il concerto fino allo stremo delle forze.
Foto:
Moonsorrow
Debauchery
Report a cura di Paolo Manzi
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