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Metallica + Slipknot + Lost Prophets - 6/29/2004 - Stadio Euganeo - Padova

Grande evento! I Metallica a Padova non si vedevano dall’ 88 (e quanto avrei voluto che fossimo ai tempi del tour di Justice!) quando non erano ancora molto considerati non si sa dunque se questo evento è da considerare come un ricordo dei bei vecchi tempi o come la prova che la carriera degli artisti è soggetta ad alti e bassi, nella fattispecie in un basso).
Il gruppo che ha aperto il concerto sono i Lost Prophets (tra l’altro poco o per nulla conosciuti dalle schiere di metalheads più genuini) che sono forse stati scelti perché qualsiasi cosa, se confrontata con loro risulterebbe piacevole nonché d’impatto. La performance di questo gruppo scivola via nel disinteresse della gran parte dei presenti, ma accende gli animi dei pochi che sembrano essere venuti apposta per loro (ai quali auguriamo buona fortuna), degno di nota è l’abbigliamento e l’atteggiamento casual tipico da rock leggero e modaiolo ostentato da questi ormai non giovanissimi musicisti. Forse il termine musicisti è un po’ improprio perché se gli avessero tolto le basi la prestazione avrebbe perso molto corpo.
Lo show continua con gli Slipknot, che possono vantare un nutrito numero di fans tra cui alcuni che si sono presentati addirittura con delle maschere artigianali, copia di quelle del loro primo tour.
La performance è piuttosto nitida (posso giurare di aver sentito benissimo la gran cassa di Jordison sparata da subwoofer da migliaia di watt posizionati a 3 metri dalle mie orecchie, povere), in particolare quella dei chitarristi (seppur non eccedendo in virtuosismi), mentre la buonissima voce di Taylor viene penalizzata da una regolazione imprecisa del volume. Il gruppo si dimostra capace di tenere il palco e di coinvolgere il pubblico (anche grazie ai fondamenti della lingua italiana imparati da Taylor, ossia : “fate casino”, ma soprattutto eresie varie).
Ultimata l’esibizione degli Slipknot lo stadio è stracolmo di gente, anche se la vivibilità sul prato rimane accettabile. Se la sensazione che avevo avuto con gli Slipknot è stata di violenza uditiva, quando è cominciato il sound chek della cassa di Ulrich, la violenza è diventata fisica.
Finalmente partono le note di “Ecstasy Of Gold”, che danno un assaggio dei 250000 watt di potenza dell’impianto sonoro, che vengono sfruttate appieno da una tiratissima “Blackened”, degnissima apertura delconcerto nonostante un’imprecisione verso la fine che ha rischiato di far piantare i Four Horsemen proprio sulla prima canzone. La disinvoltura dimostrata dai quattro è totale, in particolare daddy Heatfield (che si è portato a seguito pure la prole) girava in continuazione da un microfono all’altro senza mai perdere un colpo.
La scaletta proposta dai metallica è stata particolare, ma soddisfacente, ai pezzi classici (tra cui “One”introdotta da “Full Metal Jacket”, negata invece all’Heineken Jammin’ Festival) sono stati affiancate rarità come “No Leaf Clover”, “Holier Than Thou” e “Metal Militia” che forse sono state tra le meglio eseguite.
Il pubblico è stato sempre molto coinvolto e si è dimostrato ben felice di accettare gli inviti canori del frontman. Il pogo invece è stato limitato alla zona davanti al centro del palco, per il resto gli spettatori se ne sono stati stranamente tranquilli a godersi il concerto, forse anche per la pervasiva presenza di polizia e security (che ha in ogni modo proibito le fotografie), tanto da venir definiti da alcuni addetti alla sicurezza come un pubblico strano.
L’ impatto della performance è stato notevole, anche se sotto il profilo strettamente tecnico le imprecisioni sono state più d’una, forse a causa di un suono un po’ impastato. Da questo punto di vista il baratro è stato creato da un solo di Hammet di una scontatezza e confusione disarmanti, per uno che suona per professione da più di due decadi (decisamente migliore, anche se non eccelso l’assolo di Trujillo), ma questo tutto sommato non è importato a nessuno, non era mica un concerto dei Dream Theater, ciò che importava ai fans era la potenza e i Metallica ne hanno generata tanta da rendere piacevoli anche le canzoni tratte da “St. Anger”.

Set List Metallica:

Blackened
Fuel
Sad But True
Welcome Home (Sanitarium)
Frantic
Holier Than Thou
The Memory Remains
No Leaf Cover
St. Anger
Creeping Death
Battery
Wherever I May Roam
Nothing Else Matters
Master of Puppets
One
Enter Sandman
Metal Militia
Seek And Destroy

PERSONAGGIO DELLA SERATA: Stavolta ne abbiamo due:
La security che ha ritirato decine di macchine fotografiche senza contrassegnarle rendendo poi impossibile la restituzione, che infatti non è avvenuta.
Il nuovo sindaco che ha proibito la vendita di alcool all’interno e nelle zone circostanti lo stadio.

Report a cura di Lorenzo Canella

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