Grande evento! I Metallica a Padova non si vedevano dall’ 88 (e quanto avrei
voluto che fossimo ai tempi del tour di Justice!) quando non erano ancora
molto considerati non si sa dunque se questo evento è da considerare come un
ricordo dei bei vecchi tempi o come la prova che la carriera degli artisti è
soggetta ad alti e bassi, nella fattispecie in un basso).
Il gruppo che ha aperto il concerto sono i Lost Prophets (tra l’altro poco o
per nulla conosciuti dalle schiere di metalheads più genuini) che sono forse
stati scelti perché qualsiasi cosa, se confrontata con loro risulterebbe
piacevole nonché d’impatto. La performance di questo gruppo scivola via nel
disinteresse della gran parte dei presenti, ma accende gli animi dei pochi
che sembrano essere venuti apposta per loro (ai quali auguriamo buona
fortuna), degno di nota è l’abbigliamento e l’atteggiamento casual tipico da
rock leggero e modaiolo ostentato da questi ormai non giovanissimi
musicisti. Forse il termine musicisti è un po’ improprio perché se gli
avessero tolto le basi la prestazione avrebbe perso molto corpo.
Lo show continua con gli Slipknot, che possono vantare un nutrito numero di
fans tra cui alcuni che si sono presentati addirittura con delle maschere
artigianali, copia di quelle del loro primo tour.
La performance è piuttosto nitida (posso giurare di aver sentito benissimo
la gran cassa di Jordison sparata da subwoofer da migliaia di watt
posizionati a 3 metri dalle mie orecchie, povere), in particolare quella dei
chitarristi (seppur non eccedendo in virtuosismi), mentre la buonissima voce
di Taylor viene penalizzata da una regolazione imprecisa del volume. Il
gruppo si dimostra capace di tenere il palco e di coinvolgere il pubblico
(anche grazie ai fondamenti della lingua italiana imparati da Taylor, ossia
: “fate casino”, ma soprattutto eresie varie).
Ultimata l’esibizione degli Slipknot lo stadio è stracolmo di gente, anche
se la vivibilità sul prato rimane accettabile. Se la sensazione che avevo
avuto con gli Slipknot è stata di violenza uditiva, quando è cominciato il
sound chek della cassa di Ulrich, la violenza è diventata fisica.
Finalmente partono le note di “Ecstasy Of Gold”, che danno un assaggio dei
250000 watt di potenza dell’impianto sonoro, che vengono sfruttate appieno
da una tiratissima “Blackened”, degnissima apertura delconcerto nonostante
un’imprecisione verso la fine che ha rischiato di far piantare i Four
Horsemen proprio sulla prima canzone. La disinvoltura dimostrata dai quattro
è totale, in particolare daddy Heatfield (che si è portato a seguito pure la
prole) girava in continuazione da un microfono all’altro senza mai perdere
un colpo.
La scaletta proposta dai metallica è stata particolare, ma soddisfacente, ai
pezzi classici (tra cui “One”introdotta da “Full Metal Jacket”, negata
invece all’Heineken Jammin’ Festival) sono stati affiancate rarità come “No
Leaf Clover”, “Holier Than Thou” e “Metal Militia” che forse sono state tra
le meglio eseguite.
Il pubblico è stato sempre molto coinvolto e si è dimostrato ben felice di
accettare gli inviti canori del frontman. Il pogo invece è stato limitato
alla zona davanti al centro del palco, per il resto gli spettatori se ne
sono stati stranamente tranquilli a godersi il concerto, forse anche per la
pervasiva presenza di polizia e security (che ha in ogni modo proibito le
fotografie), tanto da venir definiti da alcuni addetti alla sicurezza come
un pubblico strano.
L’ impatto della performance è stato notevole, anche se sotto il profilo
strettamente tecnico le imprecisioni sono state più d’una, forse a causa di
un suono un po’ impastato. Da questo punto di vista il baratro è stato
creato da un solo di Hammet di una scontatezza e confusione disarmanti, per
uno che suona per professione da più di due decadi (decisamente migliore,
anche se non eccelso l’assolo di Trujillo), ma questo tutto sommato non è
importato a nessuno, non era mica un concerto dei Dream Theater, ciò che
importava ai fans era la potenza e i Metallica ne hanno generata tanta da
rendere piacevoli anche le canzoni tratte da “St. Anger”.
Set List Metallica:
Blackened
Fuel
Sad But True
Welcome Home (Sanitarium)
Frantic
Holier Than Thou
The Memory Remains
No Leaf Cover
St. Anger
Creeping Death
Battery
Wherever I May Roam
Nothing Else Matters
Master of Puppets
One
Enter Sandman
Metal Militia
Seek And Destroy
PERSONAGGIO DELLA SERATA: Stavolta ne abbiamo due:
La security che ha ritirato decine di macchine
fotografiche senza contrassegnarle rendendo poi impossibile la restituzione,
che infatti non è avvenuta.
Il nuovo sindaco che ha proibito la vendita di alcool all’interno e nelle
zone circostanti lo stadio.
Report a cura di Lorenzo Canella
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.