Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Live report » titolo dell'intervista
Torna indietro

Gods Of Metal Part I - Day 2 - 6/3/2007 - Idroscalo - Milano

Anathema

E' la seconda volta che vedo il gruppo dal vivo al Gods of Metal ed entrambe le volte l'esibizione della band dei fratelli Cavanagh è stata rovinata dal sole. La loro musica sognante non si adatta per nulla al contesto di un festival e perde ancora punti se suonata in pieno pomeriggio. La band comunque non si fa scoraggiare e offre una prova più che buona, spaziando all'interno di tutta la discografia, chiamando sul palco una gentil donzella per alcune parti di voce femminile e chiudendo il set con Confortably Numb dei Pink Floyd. Una buona prova ma totalmente inadatta al contesto.

Symphony X

A breve uscirà il nuovo ed attesissimo album Paradise Lost e il Gods of Metal rappresenta per loro un'ottima vetrina per far colpo su nuovi fan e per dire a quelli vecchi che, nonostante la lunga pausa dall'album precedente, il gruppo è ancora vivo. Le note di Of Sins and Shadows fanno capire da subito di che pasta sarà lo show. Band affiatata, Romeo funambolico supportato dall'altrettanto ottimo Pinella, Allen ancora più caldo che in studio e la sezione ritmica Lepond-Rullo a tenere in piedi il tutto, senza mai coprire ma facendo risaltare ancora di più l'aggressività delle ultime composizioni. Tre i nuovi brani proposti: la dirompente Domination, l'attacco frontale di Set the World on Fire e la più melodica Serpent's Kiss. I brani nuovi seguono la linea già tracciata con The Odissey, per cui un suono più aggressivo ma comunque melodico. Tra i vari altri pezzi presentati nei 50 minuti a loro disposizione vanno citate l'ottima Inferno e la storica Sea of Lies con un Lepond in grande spolvero.

Dark Tranquillity

La band di Stanne si è sempre dimostrata molto attaccata al pubblico italiano e dal vivo è sempre una garanzia. Terminus da il via al massacro e, nonostante alcuni problemi alla chitarra che vengono risolti in breve tempo, a uno show veramente ottimo. La setlist è incentrata solo sugli ultimi 3 album lasciando a Punish my Heaven (invero rallentata molto rispetto all'originale) e a The Wonders at you Feet il compito di rappresentare gli album più datati. I pezzi nuovi dal vivo acquistano ancora più punti rispetto alle versioni contenute su Fiction, su tutte The Lesser Faith che diverrà sicuramente un cavallo di battaglia. La prova è precisa e molto carica, con Stanne che si muove come un ossesso, incitando il pubblico per tutta la durata dello show senza un attimo di tregua. The New Build chiude un set stupendo, una delle migliori prove del festival.

Dimmu Borgir

Ero molto curioso di vedere in azione i Dimmu Borgir, recenti autori di un buon album quale In Sorte Diaboli. La resa dell'opener Progenies of The Great Apocalypse viene minata da un suono troppo impastato per quanto riguarda le chitarre, che però verrà risolto nella successiva Vredesbyrd. Sorgens Kammer det II e A Succubus in Rapture rappresentato il lato più storico e melodico dei Dimmu Borgir mentre Indoctrination quello più violento e moderno. Dal recente album vengono eseguite le prime 2 canzoni, The Serpentine Offering e The Chosen Legacy che anche dal vivo lasciano lo stesso amaro in bocca che su disco, buoni pezzi ma ci si aspetta di più dai norvegesi. Mourining Palace come da copione chiude il concerto. Una prestazione onesta, non molto carica in verità, forse Hellhammer ancora non perfettamente integrato e ovviamente l'orario non ha giovato.

Blind Guardian

Seconda tour europeo per i bardi tedeschi in supporto all'ultimo nato A Twist in the Myth. Solita intro e partenza con la trascinante Into the Storm con un esecuzione un po' titubante da parte di Hansi che invero non brillerà eccessivamente per tutto il concerto. Subito a seguire la più datata Born in a Mourning Hall e per un tuffo nelle terre di mezzo con l'epicissima Nightfall. I suoni permettono di seguire alla perfezione l'operato del gruppo. Ovviamente buona parte degli occhi era puntata su Fredrick Hemke, il neo-batterista, che svolge un ottimo lavoro non facendo rimpiangere il buon Thomen. Il compito di rappresentare il nuovo album è affidato all'opener This will never End e al singolo Fly. Entrambi i pezzi guadagnano in potenza dal vivo anche se in alcuni passaggi si fa notare un po' troppo la mancanza delle sovraincisioni presenti su disco. Accolta con sorpresa da tutti i presenti, l'esecuzione della suite And then there was Silence, passata da esperimento solo studio, a canzone eseguita raramente dal vivo fino a diventare, a quanto sembra, un brano fisso in scaletta. Finale con un trittico storico grazie a Imaginations from the Other Side, la classica (e canta da tutti i presenti) The Bard's Song (In the Forest) e la conclusiva Mirror Mirror. Tirando le somme un bel concerto, forse un Hansi un filo sottotono ma autore comunque di una prova più che dignitosa.

Dream Theater

E' tempo ora dei co-headliner Dream Theater che saranno autori di una prova tra le migliori della giornata. Ovviamente una grande fetta di pubblico era presente solo per loro e la gente accorsa era veramente molta. Dopo una breve intro la band sale sul palco tra le ovazioni generali e attacca subito con la storica Pull me Under, che, come successo per i Blind Guardian, sarà in parte rovinata da una resa sonora non ottimale e un LaBrie titubante sulle parti più complesse. Alla fine del pezzo, dopo i meritati applausi del pubblico, il cantante annuncia che in onore del 15° compleanno di un certo disco esso verrà eseguito, in alcune città selezionate tra cui questa prima data del tour, dalla prima all'ultima nota. Il disco in questione è ovviamente Images and Words, giustamente considerato da un'ampia parte dei fan come il capolavoro del gruppo. Another Day viene ben interpretata dal gruppo, con Jordan Rudess a suonare alla perfezione anche il toccante assolo di sax. Highlit sono ovviamente Metropolis Part I, per me capolavoro indiscusso del gruppo, e la splendida Wait for Sleep. Le canzoni vengono eseguite il più possibile fedeli alle originali, anche se qualche piccolo ritocco è stato eseguito. Finita la parte celebrativa il basso di Myung attacca con Home mentre il compito di chiudere è affidato alla più pesante As I Am. (Simone Bonetti)

Heaven & Hell

A chiudere la prima parte del Gods Of Metal 2007, tocca ai leggendari Heaven And Hell, che non sono altro se non i Black Sabbath, soltanto che alla voce non c'è l'icona Ozzy, ma il minuto, ma forse miglior cantante metal attuale, Ronnie James Dio. Con una scenografia spettacolare, che riproduce un castello, Iommi e soci si presentano davanti al numeroso pubblico italiano accolti da un vero e proprio boato. Apertura come da copione con la mitica Mob Rules, che fa capire fin da subito l'eccelso stato di forma dei nonni del metal. Dio è sugli scudi, con la sua voce che sembra ancora quella di un ragazzino e non lo abbandonerà per tutta la durata dello show, Iommi è semplicemente perfetto, Butler con il suo basso fa il lavoro "sporco" e poi Appice alla batteria che sfodera una prestazione inattaccabile, specie sul suo Solo, ripreso e proiettato sui 3 schermi a forma di lapide posti sopra il palco. La setlist è composta in maniera uniforme da canzoni estratte dai tre album composti dai Black Sabbath con questa formazione, partendo dalla già citata Mob Rules, passando per Children Of The Sea, Voodoo fino alla nuova Shadow Of The Wind, che non sfigura minimamente al cospetto di canzoni che hanno oltre vent'anni di storia. La chiusura del più atteso, ma anche del migliore concerto della giornata è affidata a un terzetto da bava alla bocca: Die Young seguita da Heaven and Hell e l'encore con Neon Knights. Dopo questo spettacolo veramente unico non ci resta che sperare che anche Ozzy sia all'altezza dei suoi ex-compagni nella seconda parte di questo Gods Of Metal. (Dimitri Borellini)

Setlist H&H:
Mob Rules
Children Of The Sea
I
Sign Of The Southern Cross
Voodoo
Drum Solo
Computer God
Falling Off The Edge Of The World
Shadow Of The Wind
Die Young
Heaven And Hell
--------
Neon Knights


FOTO di Dimitri Borellini:

HEAVEN & HELL
DREAM THEATER
BLIND GUARDIAN
DIMMU BORGIR
DARK TRANQUILLITY
SYMPHONY X
ANATHEMA


Report a cura di Simone Bonetti

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com