Seconda edizione con nomi grossi (l'anno scorso gli headliner erano i Napalm Death) per il festival gratuito organizzato dai ragazzi di MetalParty.
Quest'anno l'edizione si divide in due giornate: la prima il venerdì che vede susseguirsi sul palco 5 tribute bands della zona, la seconda il sabato dedicata al panorama underground italiano con headliner i svedesi The Haunted.
Per problemi personali assisto solo alla giornata di sabato. Partiti dalla mia cittadina verso mezzogiorno arriviamo sul luogo del concerto ad ora di pranzo e piantiamo le tende nella stupenda zona collinare sopra la città di Trento. Gli organizzatori hanno fatto le cose veramente bene dividendo il campeggio nelle due piccole zone e creando parecchi parcheggi (anche se a a fine serata non basteranno).
La zona del concerto è ricavata da un campo sportivo e si rivela subito grande e ben strutturata con due palchi, parecchi punti ristoro con panche e 3-4 stand di merchandising e cd vari.
La mia giornata parte con i thrasher veronesi Aneurysm che, nella mezz'ora a loro disposizione, si comportano egregiamente nonostante i piccoli problemi di suoni e il genere che non mi attrae particolarmente complice anche una voce fuori luogo per il genere. Problema che rilevo anche nei loro concittadini Ground Control, dove il cantante Alessio Garavello (già Arthemis e Power Quest) è a mio parere poco adatto per il genere proposto.
Ma arriva il momento dei bellunesi DeliriumXTremens che nel poco tempo del loro set distruggono l'ancora esigua audience. Nonostante l'assenza del chitarrista Mad (sostituito per l'occasione da Fabio dei compaesani Seven Dark Eyes) il combo si fanno valere dimostrandosi una bella promessa per la scena estrema italiana e uno dei migliori live act death in circolazione.
Avendo perso quasi tutte le esibizioni del palco piccolo spendo una parola sul secondo gruppo straniero presente alla giornata, trattasi dei tedeschi Black Abyss. A dirla tutta onesti mestieranti di un power di puro stampo teutonico; hanno fatto il loro show senza gridare al miracolo.
Con gli aostiani Illogicist si comincia ad entrare nel quintetto di band per cui, probabilmente, la gente ha fatto i chilometri. Avendo anche loro un tempo esiguo (a parte gli ultimi 3, tutti hanno avuto 30 minuti di tempo) si sono lanciati ad un best of dei due album finora usciti, purtroppo alcuni problemi sonori hanno inficiato sulla resa del loro death metal ultra tecnico. Da rivedere e rivalutare.
Seguono sul palco i padroni di casa Outcry che con il loro death melodico con forti influenze core risveglia un pò l'audience. Purtroppo non conoscendoli presumo abbiano fatto i brani solo dell'ep di 5 pezzi, ciò nonostante la prima impressione che ho avuto è stata di una band in forma e potente. soprattutto il cantante Steve Haze molto buono come frontman.
Tocca ora alla band che più aspettavo, i friulani Slowmotion Apocalypse. Essendo rimasto favorevolmente colpito dal loro secondo lavoro Obsidian ero molto curioso del loro impatto sul palco e devo dire che i pordenonensi non mi hanno deluso. Potenti, precisi e trascinanti hanno presentato equamente brani dal debut e dal lavoro di quest'anno. Unica pecca, il cantante che a mio parere parlava un pò troppo, cmq promossi a pieni voti.
I Node si sono rivelati la mezza delusione del festival (per me insieme ai The Haunted), complici le canzoni nuove e una setlist ridotta non mi hanno convinto tanto. Il pubblico ha gradito parecchio ma io aspetto di rivederli prossimamente con uno show tutto loro.
Ed ora veniamo alla note dolente, almeno per me, della serata: gli headliner The Haunted.
Ora.... non era la prima volta che li vedevo (quest'anno anche di spalla ai Killswitch Engage) e sinceramente non mi sono piaciuti neanche un pò. Mosci, con canzoni molto più melodiche e ruffiane rispetto alle origini hanno fatto uno show a mio avviso inguardabile.
Poche canzoni vecchie e troppe dagli ultimi due lavori. Per la seconda volta li boccio, mi dispiace ma sono troppo affezionato ai vecchi lThe Haunted.
Comunque in generale è stata una giornata spettacolare con il contorno di metallari simpatici e disponibili. Sinceramente mi ha ricordato molto l'altro festival che avevo fatto (il Landrock), entrambi fatti da ragazzi col cuore e con un'anima di metallo. Speriamo duri a lungo questo evento.
Report a cura di Stefano "Demonaz" Pastore
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