Ad aprire questa serata votata al black metal sono i patavini Ars Goetia che, forti del loro debut demo Compassion Lead to Weakness, vomitano sull'audience il loro black metal di stampo svedese. Con dei suoni di chitarra zanzarosi e un cantato puramente in screaming, i quattro si rivelano un'ottima sopresa per l'underground italico.
Per problemi di viaggio (leggasi un tamponamento in autostrada) gli organizzatori sono costretti ad invertire l'ordine di apparizione sul palco dei gruppi stranieri.
Dunque a calcare il piccolo palco del Country Star sono, per primi, gli svedesi Watain. Il loro è uno show senza compromessi con brani tratti da tutti e 4 i loro lavori. Seconda volta che li vedo dal vivo e devo dire che, strumentalmente e come spettacolo, sono migliorati moltissimo offrendo al loro pubblico un'oretta abbondante di satanic raw black metal di stampo svedese.
L'unica cosa che mi trovo ad appuntare, e pesantemente a dirla tutta, è l'atteggiamento che hanno avuto verso l'audience: dopo la prima canzone si è fatto sentire un odore acre e molto fastidioso che ha pervaso tutto il locale per il resto della serata. A posteriori ho realizzato che si trattava di sangue di maiale rappresso che ormai infestata i loro vestiti dall'inizio del tour; posso capire la voglia di stupire e disgustare tipica dell'ambiente underground, ma questo a mio parere è mancanza di rispetto per la gente che ha pagato il biglietto per vedere il tuo live show. Speriamo si rendano conto che farlo in un locale piccolo vuol dire fare scappare tutte le persone (che cercano, ovviamente, aria respirabile). In ogni caso il loro è stato uno spettacolo buono con tanto di sangue sparso in giro (ovviamente vero) e piccoli pyros (che in un locale con un soffitto di circa 2 metri e mezzo ha destato non poche preoccupazioni).
Arrivati al locale anche gli Impiety tocca a loro salire sul piccolo palcoscenico padovano. Il quartetto orientale ci spara sulla faccia il loro misto estremo composto da death, thrash e black metal suonato senza compromessi. L'unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è la troppa somiglianza tra i brani proposti ma questo dipende molto anche dal genere proposto.
In definitiva una bella serata dedicata alla parte estrema del nostro genere preferito inficiata solo da piccoli problemi tutto sommato risolvibili.
Onore alla Necrokult che porta in Italia gruppi che difficilmente le grandi agenzie porterebbero. Ed ora attendo le prossime date di Warhammer e Forgotten Tomb.
Report a cura di Stefano "Demonaz" Pastore
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