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Eastpak Antidote Tour 2007 - 10/16/2007 - Alcatraz - Milano

Si parte molto presto con questo mini festival organizzato in promozione degli zaini Eastpak e non arriviamo in tempo per lo show dei Sonic Syndicate, anche se a quanto pare non ci siamo persi nulla di importante.
Entriamo in sala a metà spettacolo dei tedeschi Caliban, e ci troviamo di fronte alla solita esibizione che chiunque li abbia già visti si aspetta: poco convincenti e non abbastanza originali, non interessano il pubblico che attende i gruppi a venire, ma vantano comunque di un buon numero di dediti fans.
È con i Soilwork che si entra nel vivo della serata: anche se l’apertura con “Bastard Chain” è rovinata da un cattivo bilanciamento dei suoni, lo show migliora di mano in mano con l’avanzamento di una set-list ben mirata e indovinata. Attivi ed energici, vantano di un singer simpatico e coinvolgente e di anni di “onorata carriera” alle spalle.
Durante lo spettacolo riporteranno dal passato brani come “Chainheart Machine” che saranno più che ben graditi dagli spettatori, arrivando a presentare la nuova “Exile” che la maggior parte del pubblico approva, e terminando con brani recenti come “Stabbing the drama” e “Nerve”.
Arriva finalmente il momento degli headliner, gli ormai mitici Dark Tranquillity.
Prima tappa in terra italica dopo l’uscita del nuovo album, è proprio con “Terminus” e “The Lesser Faith” che si parte. Forse perché non ancora ben conosciute dal pubblico, le due canzoni non ricevono l’interesse meritato, che invece esplode con “The Treason Wall” e “The Wonders at Your Feet”. Ed è sulla sentimentale “Lethe” preannunciata da intro alla tastiera che gli spettatori improvvisano cori da stadio e si lasciano travolgere. Una scaletta veramente varia e valida fa proseguire lo show con brani tratti sia dai recenti “Character” e “Fiction” che dal vecchio e caro “Projector”. Pubblico spaventato dall’arrivo di una “Final Resistence” troppo in anticipo, ma il singer specifica che questa volta non sarà lei a chiudere la serata. E infatti si prosegue con ben altri quattro brani, che conducono all’apice del concerto con la classica ed amata “Punish My Heaven”, che come di consueto scatena poghi e body surfs. Chiusura affidata a due brani del penultimo album “My negation” e “The New Build”, riscuotono successo ma non eccessivamente, dato il calibro della precedente colonna portante di “The Gallery”.
Un ottimo concerto, con uno Stanne in forma come sempre che rende lo spettacolo divertente e trascinante, ricevendo approvazione da tutto il pubblico, sia gli amanti dei vecchi D.T. che quelli dei nuovi.

Set-list Soilwork
Bastard Chain
As We Speak
One With The Flies
Light The Torch
Follow The Hollow
Distance
Chainheart Machine
Rejection Role
Exile
Stabbing The Drama
Stalemate
Nerve

Set-list Dark Tranquillity
Terminus
The Lesser Faith
The Treason wall
The Wonders At Your Feet
Lethe
Lost to Apathy
Inside the Particle Storm
Focus Shift
Misery’s Crown
Final Resistence
Therein
Punish my heaven
My negation
The New Build

Report a cura di Nana

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