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Gleen Hughes - 5/27/2008 - Musicdrome - Milano

Musicdrome di Milano gremito per il ritorno di Glenn "the voice of rock" Hughes a distanza di due anni dalla sua ultima performance sul suolo italico.
Ma andiamo con ordine, ad aprire le danze ci pensano i nostrani Moonstone Project, che con la loro esibizione di circa mezz'oretta ci fanno capire di che pasta sono fatti, proponendo un classico Hard Rock di matrice Purpleiana direttamente dai 70's. I nostri non sbagliano un colpo, suonando pezzi di fresca composizione che su disco vantano collaborazioni del calibro di Hughes (ma guarda un po'), Ian Paice, Graham Bonnet, Carmine Appice, solo per citarne alcuni, certe band, pur non inventando nulla di nuovo meriterebbero molto di piu' di cio' che viene loro tributato, questo e' proprio il caso dei Moonstone project,che,secondo me sono ben piu' che un opening act...in ogni caso veramente grandi!!!
Dopo la breve ma intensa performance del combo italico e' il turno del tanto atteso Hughes, che ha appena dato alle stampe la sua ultima fatica: "First Underground Nuclear Kitchen", FUNK insomma, proprio in linea con il genere che da qualche anno "contamina" gli album dello storico singer.
Il concerto si apre sulle note della prima song dell'ultimo disco, "Crave", seguita dalla title track "Funk" e da altri 2 pezzi nuovi...che dire Lui e' come al solito immenso,inscalfibile dal piu' di mezzo secolo che ha sulle spalle, passa con naturalezza dai celebri super-acuti a dei vocalizzi in stile soul, spettacolare!
Anche la band rende al meglio grazie al rodato chitarrista JJ Marsh ed al nuovo acquisto, il giovane axeman Luis Maldonado, confermando la bonta' dei nuovi pezzi soprattutto in sede live merito del loro flavour molto funkeggiante.
Ma, tra siperietti vari di "Pappa" Hughes(come lui stesso si fa chiamare) che dichiara di amare tutti i presenti e si asciuga le orecchie col cotton fiock (dichiarando che una rock star non dovrebbe farlo), e' arrivato il momento "storia della musica" che con il brano "Mistreated" sublima la prima parte del concerto, con il suo strafamoso crescendo emozionale si conferma un caposaldo dell'Hard Rock,in modo particolare se eseguito cosi' bene come fa Glenn,commovente...
Il concerto prosegue con un "You got soul" bel pezzo dal penultimo "Music for the divine", per poi tornare subito all'ultimo Funk con altri 2 pezzi,comunque ben accolti dai fan di Hughes (me compreso!).
I bis finali sono affidati alla adrenalinica "Soul mover" vero manifesto di come Glenn intenda il songwriting attualmente e l'emozionante show si chiude con la mitica "Burn" altra traccia che non ha bisogno di presentazioni, ma che si posiziona sicuramente nella storia accanto a "Mistreated", pensare che dopo trent'anni la si puo' ancora sentire eseguita perfettamente proprio da Hughes e' da brividi!!!
Mi dispiace per chi non c'era, un' ora e 45 minuti di lezione di musica, fatta col cuore e senza badare alle mode s'intende.

Set list GLENN HUGHES:


- Crave
- Funk
- Never say never
- Oil and water
- Mistreated
- You got soul
- We shall be free
- Don't let me bleed
- Love communion
- Steppin' on
- Soul mover - Burn


Report a cura di Alessio Aondio

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